del corridoio ferroviario che da Lisbona, intercettando il traffico che da Londra e Parigi giungerà nel sud della Francia, collegherà inizialmente l’Est europeo fino a Kiev, per poi proseguire, in un immediato futuro, verso la capitale russa, sfondando magari anche i confini verso l’Asia. Non è fantascienza, come vorrebbe far credere una parte della politica ancora ferma sulle proprie intransigenti ed antistoriche posizioni ideologiche in contrasto con le politiche comunitarie e che oggi sostiene strumentalmente le proteste della popolazione della Val di Susa, attraversata dalla TAV, ma realtà certa che offrirà opportunità di grande rilievo per l’economia europea.
     Sostanzialmente, le infrastrutture riguarderanno l’autostrada Pedemontana, che originerà dall’attuale A4 snodandosi verso la Brianza e collegandosi con la A8 in direzione di Varese, facilitando il collegamento con l’aeroporto della Malpensa; la BreBeMi, che da Brescia attraverserà la bassa bergamasca per riagganciarsi a sud di Milano e decongestionando il tratto dell’attuale A4 tra Bergamo e Milano e le Nuove Autostrade Bergamasche altrimenti dette IPB, acronimo che identificherà l’interconnessione tra la Pedemontana e la BreBeMi. Intorno a questo nuovo tratto di collegamento sorgeranno bretelle e raccordi ulteriori, che indubbiamente non potranno che rendere più rapidi gli spostamenti nell’ambito provinciale, alleggerendo i volumi di traffico che oggi intasano le arterie principali, incidendo anche sui tempi di percorrenza. Se quindi Pedemontana e IPB costituiranno l’asse provinciale nord-sud, la BreBeMi e la TAV rappresenteranno l’asse est-ovest ed in particolare Treviglio si inserirà nel corridoio ferroviario Lisbona-Kiev.
     In ottica Expo 2015 è quasi inutile rammentare l’utilità che tali opere potranno avere sotto l’aspetto logistico e commerciale, mentre l’ultima novità connessa alle infrastrutture è la pista ciclabile della Bassa, lungo la quale correranno i collegamenti con l’itinerario dei laghi lombardi in quanto unirà i tracciati di Lecco e Milano con quelli orobici e bresciano, mettendo in rete i laghi medesimi. Di questo significativo tracciato, circa il 70% rappresenterà pista autonoma e indipendente dalle strade, mentre il restante 30% si collegherà a strade a basso impatto di traffico.
     Lo scenario descritto consente, pertanto, di affermare, senza esagerazioni campanilistiche, il ruolo di grande centralità di Bergamo e della bassa bergamasca, non solo rispetto alla Lombardia, ma anche all’Europa. Le potenzialità, come si può intuire, sono enormi, anche se la rete di interconnessioni stradali e ferroviarie dovrà essere gestita con razionalità, per

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