Il peperoncino è un alimento che negli ultimi anni è stato molto rivalutato e riportato sulle nostre tavole a complemento di molteplici piatti. Anche la moda del “mangiare etnico” ha contribuito notevolmente alla sua diffusione ad oltranza nella nostra cucina, così come la sua fama di afrodisiaco. In un certo senso questo è vero, poiché contiene una sostanza, la capsicina, che stimola la vasodilatazione dei corpi cavernosi maschili, favorendone l’erezione; possiamo considerarlo il “Viagra dei poveri”, ma le sue proprietà sono innumerevoli. E’ ricchissimo di vitamina A per il benessere della pelle e fonte preziosa di vitamine E e C (importanti antiossidanti che combattono i radicali liberi). Esso, inoltre, apporta anche potassio (per riequilibrare la pressione) e ferro.
Il peperoncino è un alimento che contiene discrete dosi di lecitina, la quale contribuisce ad abbassare il livello di colesterolo. A ciò va aggiunta l’azione della vitamina PP, che rende elastiche le pareti dei capillari, e della vitamina E, poiché migliora l’ossigenazione del sangue. Per tali caratteristiche il peperoncino è molto indicato per quelle persone che hanno difficoltà circolatorie e soffrono di gonfiore agli arti inferiori, senza contare che facilita la digestione degli alimenti, giacché stimola le prostaglandine, quelle sostanze che aumentano la secrezione di succhi gastrici. Proprio per questo, il peperoncino va evitato o ne va limitato il consumo da parte di quelle persone che soffrono di acidità di stomaco, gastrite o ulcera.
Nelle regioni dell’Italia meridionale viene utilizzato come digestivo, basta aggiungerne un pizzico nella camomilla con un cucchiaio di miele.
Questa spezia, dalle origini ancora incerte (la paternità viene reclamata dal Brasile e dalla Giamaica), è approdata in Europa dopo la scoperta dell’America e nel corso degli anni il suo utilizzo è diventato sempre maggiore, tanto da esser presente a pieno titolo nei piatti della cucina mediterranea… d’altronde, come dire di no ad un buon piatto di spaghetti aglio, olio e peperoncino, anche a mezzanotte!!! Non bisogna tralasciare il fatto che questa spezia dal sapore deciso può essere aggiunta ai nostri piatti preferiti, dandoci una mano a limitare l’utilizzo d’altri condimenti che andrebbero ad insinuarsi nella dura lotta con la bilancia. In più, il peperoncino ha un effetto antifermentativo, utilissimo per ridurre il gonfiore addominale, e sembra dia una marcia in più al metabolismo.
Tutte queste sue ottime caratteristiche non fanno altro che incentivarci ad un suo utilizzo costante in cucina. Se tutto ciò non bastasse, vi segnalo che dagli ultimi studi fatti in merito ad una sostanza, che il peperoncino contiene in abbondanza, la capsicina, emerge che è dotata di spiccate proprietà antibiotiche. Quest’olio di resina sembra esser efficace nel prevenire la crescita di un batterio, l’HELICOBACTER PYLORI, responsabile di gastrite ed ulcera. Sempre la capsicina ha un’ottima azione antidolorifica, tanto da essere utilizzata in pomate atte ad alleviare dolori reumatici, nevralgie e mal di testa. Questa sostanza, infatti, è in grado di bloccare la trasmissione dello stimolo nervoso del dolore. Per un rimedio casalingo è sufficiente mescolare il peperoncino con olio d’oliva e frizionarlo sulla parte dolorante, ne trarrete immediato sollievo.
Le varietà di peperoncino sono molteplici (Alba, Habanero, Arlecchino…) lo trovate al supermercato anche sotto forma di polvere, perciò cosa aspettate, abituatevi ad utilizzarlo nella preparazione delle vostre pietanze per insaporirle ulteriormente, ci guadagnerà il gusto e la vostra salute.
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