PALAZZO TERZI
                                 di Graziano Paolo Vavassori
     Il Palazzo Terzi è uno degli edifici Patrizi più importanti di Bergamo, per la nobiltà che rappresenta, per la struttura architettonica, per i numerosi affreschi e decorazioni, per gli architetti e gli artisti che vi hanno lavorato.
     La famiglia Terzi, il cui capostipite sembra che fosse un certo Terzo vissuto intorno all'anno 1000, è di origine Ghibellina ed è stata una delle protagoniste della storia di Bergamo. Possiede il palazzo omonimo dal 1500, ma nel corso dei secoli vi hanno dimorato molte famiglie illustri del 1700. Inoltre, poco dopo il 1800, hanno trovato ospitalità alcuni personaggi importanti di quel periodo, come l'Imperatore d'Austria Francesco I e Fernando I con la moglie Anna Maria Carolina.

     Questo edificio è situato nello sperone occidentale del colle, vicino all'imponente sede del Liceo Classico. Per accedervi è necessario passare per una piazzetta un po' fuori mano, Piazza Terzi appunto, non certo facile da trovare, ma coerente con l'indole poco appariscente che i Terzi hanno voluto dare al palazzo.
     Originariamente, per entrare nell'abitazione bisognava percorrere un vicolo largo non più di
quattro metri, non certo qualificante per una dimora che sarebbe divenuta tra le più blasonate di quel tempo. In seguito, l'Architetto Filippo Alessandri, diventato parente dei Terzi nel 1747 per il matrimonio del Marchese Antonio con la Contessa Giulia Alessandri, si rese conto dell'esigenza di modificare il vicolo. Dunque ha fatto asportare una porzione del terrapieno di proprietà del Conte Ricuperati, creando questa magnifica piazza in cui tutt'oggi si può notare il segno della precedente situazione.
     Tuttavia non è stato semplice, in quanto era necessario trovare un accordo con le decorazioni del palazzo: ecco quindi la soluzione della NICCHIA - NINFEO inserita nella parete di fronte all'ingresso, che racchiude la statua dell'Architettura, la quale a sua volta è sormontata da due puttini che rappresentano la Primavera e l'Estate, una simbologia che si completerà, come vedremo in seguito, con quella esistente nel cortile della casa. Il risultato è qualcosa di straordinario: uscendo dal palazzo, fra le inferriate dell'ingresso si nota la NICCHIA anziché l'asettico muro di contenimento del terrapieno.
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