NESSUN ASSENTE INGIUSTIFICATO
                                              di Francesca Frosio

     Luci. Presenti. Quadri. Presenti. L'assente illustre è solo il "Trittico con angeli", un'opera inedita di Ermenegildo Agazzi. Ed il pubblico? Dal 27 novembre, risponderà all'appello. L'occasione è la mostra "Dipinti dell'ottocento italiano", organizzata dalla galleria d'arte Elleni. A far loro compagnia ci sono una ventina di opere, collocabili in un arco di tempo che va dai primi decenni dell'ottocento agli anni trenta del novecento, con un'attenzione particolare per gli artisti di area lombarda. Traspare il riflesso di quanto le evoluzioni (e rivoluzioni) artistiche internazionali hanno avuto su "autori locali" e, come costoro, si confrontarono con esse lungo tutto il secolo. Così, nei paesaggi di Silvio Poma, di cui è presentato un capolavoro, "Tramonto in Valmadrera", Pietro Ronzoni,

Cerutti, presente con una coinvolgente veduta della costiera amalfitana, Luigi Bisi, uno dei massimi esponenti del paesismo lombardo, si notano caratteri tipici della pittura romantica: il sovrastare della natura sull'uomo, la sua grandezza, i paesaggi dolci, gli effetti luminosi e le tenere ombrosità.
     Il percorso continua con opere impressioniste e post-impressioniste: la pennellata si fa più veloce e delineata, si sfalda quasi in nuvole di colore nella

tela di Locatelli, si rincorre in tocchi di blu e viola accesi nel ritratto femminile di Emilio Gola. L'attenzione ritorna alla figura umana, come testimoniano i ritratti, e ad una rappresentazione più oggettiva. L'esposizione mostra come diversi autori italiani, in particolare lombardi, abbracciarono innovazioni significative che si stavano affermando sulla scena mondiale, dalla pittura "en plein air" all'importanza del dato naturale nelle vedute "dal vero". Ospita anche artisti di rilievo: a titolo d'esempio, oltre al citato Bisi, presidente dell'accademia di Brera, Giuseppe Canella, uno dei capiscuola della pittura di veduta romantica italiana. Davanti a questa collezione di dipinti si resta piacevolmente sorpresi, incuriositi dalla fusione di due prospettive, quella internazionale e quella locale. Come dire: la prima propone, l'altra risponde. All'appello risulta presente anche l'interesse.