Anche le luci non sono all'altezza del prestigio di una simile raccolta artistica, tanto che molte opere vanno osservate flettendo con le ginocchia al fine di evitare l'accecamento. È più facile, e godibile, guardare la mostra da una prospettiva diversa, seguendo il filo blu del "lasciar parlare i quadri". Allora si scoprono i paesaggi che si specchiano nell'acqua e le nature morte, i colori pastello di Guillamin e quelli accesi di Limose, le vedute urbane ed i ritratti, in cui gli occhi dei protagonisti sembrano quasi volerci raccontare la loro storia. Ci sorprendiamo a pensare a dove porta il "Sentiero"di Henry Harpignies o alla vicenda della donna raffigurata da Andrè Derain, e ci emozioniamo. Uno dei
pregi di questo evento è proprio quello di risvegliare la curiosità e l'interesse dello spettatore che, attratto da un quadro o da un artista, può sentire il desiderio di "saperne di più". Inoltre presenta un panorama generale di diverse correnti artistiche, anche se incompleto. Ci sono il vibrare dell'acqua, della luce e le pennellate veloci dell'insegnamento impressionista, gli influssi cubisti, i
colori aggressivi ed il tratto deciso dei Fauves, nonché, la tecnica tassellata dei Divisionisti, le campiture di colore della tecnica simbolista ed i temi del Realismo. Tutti si intrecciano in un lavoro di taglio e cucito.
Il risultato è un bel vestito, ma non l'abito di gala spacciato dall'etichetta. Per rubare un'altra frase a Van Gogh : "Si hanno in mano le fila di questo tessuto e benché ne sia venuta fuori una stoffa dall'aspetto piuttosto rozzo, tuttavia i fili sono stati scelti accuratamente."
Per voi otto scatti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E. - Leggi la nostra CDD - Validazione XHTML - CSS
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004. Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.