DOPO BOETTI IL DILUVIO? EVVIVA!
                                 di Cristiano Calori

     Dal 22 Ottobre 2004 fino al 27 Febbraio 2005, gli spazi della Galleria d'arte moderna e contemporanea (GAMeC) di Bergamo saranno occupati da una importante mostra antologica (retrospective) di Getulio Alviani, artista italiano, riconosciuto a livello internazionale come uno dei più importanti protagonisti della corrente indicata di volta in volta come Optical Art, Arte Cinetica e Arte Programmata, quest'ultima nella definizione datagli nel 1962, per la mostra itinerante organizzata da Bruno Munari, da Umberto Eco nella presentazione della stessa da lui curata.
     La mostra presenta il percorso artistico di Alviani partendo dalle opere degli anni '60 e '70 fino alle opere più recenti, con opere in acciao e alluminio, con le famose superfici a testura vibratili ottenute con la molatura dei materiali che danno l'illusione della dinamicità a seconda del movimento dello spettatore.   Molto interessante e divertente è l' allestimento di tre ambienti cinetici degli anni '60, Interrelazione speculare curva (1965-1967), Rilievo a riflessione ortogonale (1967), Interrelazione cromospeculare (1969). Alviani come tutti gli artisti, di matrice razionalista, concepisce l'arte come scienza esatta, pura ricerca visiva, egli si pone come ideale continuatore dell'arte di Filippo Brunelleschi e di Leon Battista Alberti in antitesi con gli  artisti dell'action painting americana ed europea, da Pollok a Mathieu animati dal "basic instict" e autori di performance repentine.
     Chissà se mostre come questa, le quali pure si riferiscono a fenomeni artistici nati ben 45 anni fa, riusciranno a svegliare dal torpore culturale la nostra città ingessata ed impermeabile a tutto ciò che è provocazione, progresso e ricerca nel campo delle arti visive? Per lo meno ci auguriamo che stimolino i nostri concittadini a porsi delle domande, ad approfondire, a cercare la verità. Un museo di arte moderna, per sua stessa definizione, deve essere di pubblica utilità e come tale deve educare i fruitori a conoscere e riconoscere i movimenti artistici che hanno condizionato l'arte moderna e contemporanea occidentale del novecento, dopo Boetti, ecco quindi una ottima retrospettiva, la prima in un museo italiano, di Getulio Alviani, artista raffinato, presente, già dal 1965 nella collezione permanente del MOMA di New York. Giacinto Dipietrantonio e i suoi collaboratori continuano nel lavoro iniziato quando si sono insediati alla direzione della GAMeC, dando un occhio di riguardo agli artisti italiani che hanno avuto una consacrazione a livello  internazionale, dopo l'ottimo Boetti (quasi tutto)  ecco Alviani (retrospective), ponendo così  la GAMeC di Bergamo tra i musei più evoluti d'Italia, capaci di reggere il confrondo con quelli francesi, tedeschi e americani. Pare certo, a questo punto, che i pubblici amministratori si debbano porre il problema di reperire nuovi spazi espositivi per permettere anche all'Accademia Carrara di sviluppare il proprio programma mostre, rivolto all'arte antica, senza innescare sterili competizioni tra la gestione di Valagussa (neo direttore della pinacoteca dell'Accademia Carrara) e quella di Dipietrantonio (direttore della GAMeC).
     In conclusione ho scelto 15 immagini della mostra per voi.

 
 
 
 
 
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