DIETA A ZONA & Co
                                               di Giorgia Giansoldati

     Con l'arrivo della primavera e con il pensiero che corre veloce all'estate, alla fatidica prova bikini, eccoci di nuovo a parlare di diete. Che ben vengano, ci mancherebbe, ognuno di noi certamente desidera avere un corpo sano, in buona forma e, diciamo la verità, da esibire con orgoglio sulle nostre spiagge la prossima estate. ma che bombardamento su giornali e riviste d'ogni tipo; dalla bellezza all'informazione, passando per i gossip non si legge altro che di diete!
     Variano dalla classica e collaudata dieta mediterranea, alla dieta a zona, per non parlare di quelle inventate al momento da qualche giornalista nelle riviste anche più affermate, associando loro nomi fra i più astrusi quali dieta del pomodoro, della pizza, del finocchio, del gelato!! Beh, certamente a voler provare sulla nostra pelle, è proprio il caso di dirlo, qualcuno di questi invitanti regimi alimentari, non ci resta che l'imbarazzo della scelta, ma una domanda sorge spontanea: "siamo proprio sicuri che facciano così bene e non creino degli squilibri alimentari?"
     Su questo punto solo l'autorevole opinione dei medici può dare una risposta, ma spesso su alcune tipologie di nuove diete che vengono alla ribalta anche i loro pareri sono molto discordanti ed a volte passano anni interi di dibattiti e studi sul nuovo regime alimentare proposto, prima che il giudizio della comunità scientifica internazionale sia pressoché uniforme, come il caso della dieta a Zona di Barry Sears.
La dieta a zona
     Questo tipo di regime alimentare è stato proposto per la prima volta agli inizi degli anni '90. Ideato da Barry Sears (scienziato americano, laureato in biochimica e specializzato nella terapia del tumore e nel controllo dietetico delle risposte ormonali), è oggi adottata dalla maggior parte degli atleti della nazionale olimpica degli USA. Per "zona" viene inteso il picco di massima efficienza fisica e mentale che tale dieta dovrebbe aiutarci a raggiungere e soprattutto mantenere. Ciò vuol dire inoltre raggiungere maggiori livelli di massa magra (muscoli) a discapito di quella grassa (adipe), avere più forza e resistenza, quindi più salute, ed una buona efficienza mentale che consiste in una perfetta capacità di concentrazione, attenzione e lucidità.
     Per capire la dieta a zona la chiave è ragionare ormonalmente e non caloricamente, ciò significa che l'effetto ormonale di una caloria di carboidrati è differente da quello prodotto da una caloria di proteine o di grasso. Il Dr. Sears, in effetti, parte dalla considerazione che tutte le funzioni fisiologiche dell'organismo umano sono controllate dagli ormoni e che è l'equilibrio ormonale che ci mantiene in salute. Nella dieta a "zona" il cibo è considerato come il mezzo per il controllo del rilascio degli ormoni, anziché una semplice fonte di calorie, pertanto, assumendo i macronutrienti (proteine, grassi e carboidrati) in proporzioni appropriate, è possibile ottenere una corretta risposta ormonale che dà vita alla produzione d'eicosaoidi buoni, raggiungendo l'equilibrio ottimale che permette di controllare tutte le funzioni vitali del nostro corpo.

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