facendo transazioni sicure. Basta, non potevo aspettare oltre!! Sottoscrissi questa raccolta di firme, aggiungendo il mio nome e cognome in fondo alla lista, ed inviai subito a mia volta questa E-mail a tutte le persone che conoscevo e i cui indirizzi erano inseriti nella mia rubrica del computer. Quello stesso giorno mi arrivarono tre o quattro risposte da persone che avevano ricevuto il mio appello per fermare questa follia dei mici sottovetro, i quali mi avvisarono che questa sottoscrizione era l'ennesima burla e pertanto assolutamente una bufala. Non ci credevo, com'era possibile, ne avevo anche sentito parlare in televisione, me lo ricordavo bene! Allora mi diedero l'indicazione di un sito, che peraltro già conoscevo ma non avevo mai consultato, il sito italiano Antibufale www.attivissimo.net. Andai immediatamente a verificare e con mio enorme sollievo scoprii che era tutto fasullo, una burla. Meno male, meglio esserci cascati come polli piuttosto che quest'orrore fosse vero, ma una domanda mi girava nella testa: come mai ero convinta di aver già sentito in televisione questa notizia? Era infatti proprio questo ad aver contribuito a far sì che credessi vera tale notizia. Leggendo l'articolo sul sito Antibufale sono riuscita a darmi una spiegazione di ciò; anche il giornale "il Messaggero" ha pubblicato nel 2001 due articoli riguaranti Bonsaikitten.com, considerando tutto ciò assolutamente veritiero. Ovviamente, quando una notizia viene pubblicata su una testata giornalistica a livello nazionale la medesima viene ripresa anche dalle emittenti televisive.
È vero che internet viene molte volte accusata della diffusione di notizie fasulle e tramite il tam tam della rete vengono spesso fatte girare per anni notizie ed appelli veritieri, ma ormai desueti, specie quando riguardano bambini malati che hanno bisogno di trapianti o similari. Questo accade perché la gente non si sofferma più di tanto a controllare la fonte delle notizie ed in buona fede gira ad altri conoscenti il medesimo appello; ma i giornalisti, sia di carta stampata che della televisione, dovrebbero assicurarsi oltre ogni ragionevole dubbio della veridicità della notizia che si accingono a diffondere. Forse è proprio per la vergogna di quanto è stato erroneamente diffuso che gli articoli del Messaggero pubblicati in merito a Bonsaikitten.com ora non sono più reperibili nel loro archivio?
Per quanto mi riguarda, dopo questa esperienza starò di sicuro molto più attenta a diffondere notizie ed appelli ai miei conoscenti ed utilizzerò per la verifica il servizio antibufala, da oggi disponibile anche in Infobergamo.it con un link diretto da ogni pagina.