LA LEGGENDA DELL 'ALBERO DI NATALE
                                              di Cristina Mascheroni

     C'era una volta, tanto tanto tempo fa, in un remoto villaggio di campagna, un ragazzino curioso. Nella Notte Santa, egli si recò nel bosco a cercare un ceppo di quercia per riscaldare la sua povera casa. Ma la curiosità lo fece vagabondare per il bosco e alla fine smarrì la strada del ritorno. Iniziò una fitta nevicata. Il ragazzino si accasciò sconsolato sotto un albero: si sentì assalire dalla malinconia al pensiero che quell'anno non sarebbe stato a casa a festeggiare il tanto atteso Santo Natale. L'albero verdeggiante lo accolse fra le sue radici e lo coprì con le sue fronde: era un abete. Colto da grande stanchezza e spossato dalle emozioni, il ragazzino si addormentò. L'albero si intenerì nel vedere il piccolo accoccolato ai suoi piedi ed abbassò le sue fronde, quasi a voler formare una capanna per proteggerlo dalla neve e dal freddo.
     Al mattino il ragazzino si svegliò e sentì delle voci in lontananza: erano i suoi compaesani che erano usciti nella bufera per cercarlo. Uscì dal suo rifugio e si abbandonò felice alle loro braccia. Solo allora tutti quanti si accorsero dello

spettacolo meraviglioso che si presentava davanti ai loro occhi. La neve caduta nella notte aveva ricoperto le fronde dell'abete, formando festoni e decorazioni di cristallo che brillavano di bellezza incomparabile alle prime luci del sole nascente.
     Da allora, l'abete venne adottato quale simbolo del Natale e ogni anno ne addobbiamo le sue fronde, quasi a voler ricordare lo spettacolo meraviglioso che si era presentato agli occhi dei paesani quella lontana mattina di tanto tanto tempo fa. Inoltre, l'albero generoso ha mantenuto la caratteristica di avere i rami pendenti verso terra.