Nuovo decreto del Ministero dell'Economia. Vogliono eliminare l'Irap e intanto nuovo aumento per i bolli. Scatta infatti la seconda fase degli aumenti delle imposte di registro, ipotecaria e catastale, dell'imposta di bollo e delle tasse di concessione governativa, nonché delle tasse ipotecarie. La prima tranche di aumenti ha avuto il via lo scorso febbraio, mentre una seconda, riguardante alcuni importi fissi dell'imposta di bollo e della tassa di concessione governativa, era stata appunto preannunciata per il mese di giugno 2005.
Dal 1° giugno gli atti e le pratiche più diffuse sono aumentate come segue:
le marche da bollo ordinarie, che vanno applicate ad atti pubblici, scritture private autenticate, istanze alla pubblica amministrazione, atti e provvedimenti amministrativi e giurisdizionali ecc., passano da 11 euro a 14,62 euro (+33%);
le marche da bollo per le ricevute, le fatture, le note e conti ai quali non si applica l'IVA, passano da 1,29 euro a 1,81 euro (+40%);
le marche da bollo per disegni, calcoli e modelli di geometri, architetti, ingegneri e contabili, passano da 0,31 euro a 0,52 euro (+68%);
le tasse per il rilascio dei passaporti, passano da 30,99 euro a 40,29 euro (+30%).
Sempre dal 1° giugno i bolli si faranno in modo telematico. Trentacinquemila nuove macchinette elettroniche progettate dalla Lottomatica verranno distribuite ai quasi 60mila tabaccai italiani che potranno emettere su misura le nuove marche da bollo. I nuovi bolli saranno adesivi e saranno stampati, qualsiasi sia il valore richiesto. Non sarà più necessario armeggiare con colla e spugnette.
Secondo il ministero le nuove marche sono pensate per arginare l'evasione fiscale. L'etichetta adesiva ha punti di strappo che non permetteranno più di staccare il valore dagli atti senza lacerarsi. C'è poi anche un risparmio derivante dalla riduzione delle spese per la gestione delle marche, il deposito presso il Poligrafico dello Stato e la distribuzione agli uffici delle poste. Il vantaggio è anche per i tabaccai, che non dovranno più anticipare i soldi per l'acquisto dei valori. Resta il dubbio, a questo punto, se i nuovi aumenti non servano per compensare l'eventuale eliminazione dell'Irap e dei costi per le nuove macchinette elettroniche.
Caro Silvio (nel senso che ci stai costando troppo), leggendo il contratto con gli italiani che hai stipulato da solo, e che hai sbandierato all'opposizione a seguito delle sconfitte incassate nelle ultime amministrative, con il quale promettevi la riduzione delle imposte, è nullo per vizio di contenuto. Purtroppo siamo stanchi di promesse che non si possono mantenere. È l'ennesimo rincaro che si è verificato durante il tuo mandato e se per te questo vuol dire ridurre la pressione, forse non la intendiamo nello stesso modo. Le elezioni ormai sono vicine e non dobbiamo far credere che riducendo un 4,25% di Irap si possa aumentare di un 30% i bolli o chissà cos'altro a questo punto. Le uscite, per uno Stato sprecone come il nostro, necessitano di una revisione e per ridurle non basta uno scritto o uno slogan elettorale. Mi fermo perché sto esulando dal contenuto che mi ero prefissato.
Vi ricordo infine che in questo mese di giugno dovranno essere pagate le imposte entro il 20 oppure entro il 20 di luglio con una maggiorazione del 0,4%.
Per eventuali chiarimenti ed approfondimenti potete scrivere alla redazione oppure contattarmi direttamente tramite la mia e-mail: gabbiadini@tim.it