Questo mese non ho fotografie di infrazioni così eclatanti o "divertenti" da mostrarvi, tuttavia diciamo che è un bene. Tale fatto mi ha costretto a cercare qualcos'altro di interessante da offrirvi: il novembre scorso, a Milano, c'è stata la fiera della sicurezza. Biennale, 3 padiglioni per spazio espositivo, ingresso gratuito, ha abbracciato tutto quello che può essere considerato "sicurezza", dalla 626 alla protezione della propria casa.
Questo mese vorrei parlare di quanto ho allegato nell'intervento di ottobre: il decreto legislativo 195/2003, il quale, sostanzialmente, ha stabilito delle modifiche sulle competenze richieste al Responsabile della Sicurezza per poter ricoprire tale incarico. Tale decreto, però, demanda la definizione effettiva del titolo di studio richiesto, del tipo di corsi da seguire e dell'esperienza maturata ( che potrebbe permettere di restare in carica senza fare corsi ulteriori e limitandosi ad un semplice aggiornamento annuale ) alla Conferenza Stato-Regioni che "udite! udite!" non si è ancora pronunciata. In effetti sì, bisogna ricordare che siamo in Italia. Che ci sia la destra o la sinistra al potere, conosciamo i ritmi da bradipo dei nostri iter legislativi. Ad ogni modo questa situazione ha dell'assurdo, perché la conferenza si è tenuta prima a fine settembre di quest'anno, nulla di fatto, ne sono state previste altre ad ottobre e novembre, ma sono sempre state annullate o rimandate, adesso la conferenza è stata destinata a data da definirsi. Che spettacolo direbbe un campione del mondo. che spettacolo! Ma io che non faccio Rossi di cognome mi limito a dire: "Che schifo!".
Ovviamente questa situazione giova a nessuno, né allo Stato, in quanto gli operatori del settore non opportunamente formati non prevengono gli infortuni, né agli operatori del settore, perché si sentono presi in giro dalle associazioni che propongono corsi basandosi sul sentito dire, sull'ipotetico, senza conoscere i contenuti definitivi richiesti dalla normativa, continuando tuttavia a speculare ( se poi calcoliamo che ogni persona che ha fatto il corso oggi dovrà rifarlo appena escono le direttive. ). Così, il povero operatore si ritrova con 45 crediti senza sapere dove metterli (.), Questa situazione non giova nemmeno alle imprese, le quali, in questa situazione di limbo, non sanno come muoversi, a chi affidarsi e, soprattutto, di chi fidarsi. E il personale in cantiere? Sicuramente non riceve aiuto, rischia sempre di più, soprattutto perché a volte ci si trova di fronte a Responsabili della Sicurezza troppo impegnati a disegnare nuovi cartelli di avviso contro i pericoli nel loro ufficio anziché preoccuparsi di spiegare le insidie dei cantieri. La legge infatti è cambiata, oggi non basta più mettere il cartello, l'avviso deve essere spiegato a tutti, perché non tutto il personale potrebbe trovarlo così ovvio e diretto e perché spesso sono scritti solamente in italiano. Certo, siamo in Italia, ma spesso in cantiere ci sono lavoratori che non conoscono la nostra lingua!
Ci sono anche titolari di azienda cui è permesso fare il Responsabile per i propri dipendenti senza uno straccio di corso o di attestato. Anche questa è una situazione allarmante, che mette a repentaglio la vita dei lavoratori! Si tratta spesso e volentieri di personale mai formato, che vede la sicurezza come una perdita di tempo e di soldi, senza pensare però alle conseguenze. La maggior parte di quelli che ho incontrato io è costituita da persone arroganti, presuntuose e superficiali, le quali non solo fanno finta di non vedere il pericolo, tanto la pelle non è certo la loro , ma ritengono di aver sempre ragione perché è da decenni che si lavora così.
Questo tema credo possa essere un buono spunto di riflessione che può toccare tanti aspetti della vita lavorativa e degli "sprechi statali". Per tornare alla conferenza, si presume che la prossima si svolgerà nel 2005, in un periodo da definirsi tra marzo e maggio probabilmente.
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