elezioni da solo è stato sì un rischio, ma dovevo essere coerente con i miei principi politici; credo di averne guadagnato in credibilità". Così è stato, evidentemente, visto il successo riscosso.
Proprio quella gente che ha votato Bettoni lo definisce come un personaggio poco socievole, ma sincero e determinato. Una definizione calzante, secondo il parere dello stesso Presidente, che si reputa "leale, uno che mantiene le promesse". Non manca
un accenno di rassegnata amarezza quando afferma "mi hanno reso più 'r ö stec', più diffidente; se non fossi determinato mi farebbero annegare in un bicchier d'acqua. Ma, d'altra parte, bisogna essere sul campo per rendersi conto di quante difficoltà si incontrino nelle vesti di Presidente". È proprio "la gente" la prima preoccupazione di Bettoni, che più volte ci sottolinea come il suo obiettivo primario sia quello di vedere crescere e svilupparsi la comunità orobica; una speranza che poggia sulla certezza del valore della "bergamaschitudine", tempra nostrana fatta di molti pregi e qualche difetto, che il presidente ama e sente molto vicina al proprio modo di essere.