IL SUCCESSO DELL'EDITORIA GRATUITA di Graziano Paolo Vavassori
Proprio mentre partorivo l'idea di presentare come personaggi del mese i direttori dei quotidiani gratuiti di Milano mi giunge una notizia ANSA, che evidenzia una ricerca condotta dall'Eurisko nei riguardi di queste testate "free": il risultato è che rappresentano una realtà molto consistente e stabile. L'editoria gratuita è in crescita ed è molto gradita, tuttavia sembra che non sottragga lettori ai quotidiani a pagamento, piuttosto beneficia di quei soggetti che non leggevano affatto, i quali trovano comodo, pratico ed economico informarsi tramite queste testate.
Per chi non conoscesse l'oggetto di quest'articolo, mi riferisco ai quotidiani City, Metro e Leggo, i quali vengono distribuiti gratuitamente presso molte città d'Italia. Li si trovano scendendo in metropolitana o presso le stazioni del treno in appositi contenitori e ci si deve affrettare a prenderne una copia in quanto alle 10:00 del mattino sono già esauriti. La loro qualità editoriale è di tutto rispetto, anzi, personalmente la ritengo migliore rispetto ai quotidiani a pagamento, e trattano le più importanti notizie del giorno, con un occhio
alla città in cui vengono distribuiti.
Non vi nascondo il mio favoritismo nei confronti di queste testate; diversamente Infobergamo.it non sarebbe nemmeno nato. In virtù di questo ho voluto personalmente intervistare i direttori di questi quotidiani gratuiti, ma, per questioni logistiche e temporali, usando uno strumento di posta elettronica e rinunciando, non senza dispiacere, alla collaborazione della macchina fotografica nello stile dei personaggi intervistati da Infobergamo.it.
Mi duole constatare che il direttore responsabile di City, Bruno Angelico, non mi ha risposto. Evidentemente ha sottovalutato Infobergamo.it che in Bergamo si attesta come il mensile più letto nel settore dei periodici on-line e su carta stampata, proprio perché è gratuito, e senza l'ausilio di moltiplicatori. Per voi, dunque, l'intervista doppia e "fast" con Giampaolo Roidi di "Metro" e Giuseppe Rossi di "Leggo".
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