Secondo lei i quotidiani sono infastiditi dal suo servizio che sostituisce in parte o del tutto l'esigenza del lettore di conoscere i fatti del giorno?
Roidi - Credo che la forza e la capacità di penetrazione della stampa gratuita sia ancora ampiamente sottovalutata da investitori ed editori.
 

Rossi - In molte città, dove la presenza della free press è stata forte, molti quotidiani tradizionali hanno sofferto. Ma la free press si rivolge soprattutto ad un pubblico nuovo, cioè a chi prima non leggeva affatto.

Qual è il punto di forza del suo quotidiano e che cosa manca al suo giornale?
Roidi - La capacità di incontrare le esigenze informative dei suoi lettori mentre ci manca (ancora) la distribuzio nel Sud d'Italia.
Rossi - La professionalità con la quale viene prodotta ogni singola notizia e l'allegria con la quale si lavora all'interno delle varie redazioni. Qualche pagina in più... è quanto ci manca.
Che rapporto ha con i suoi colleghi della free press e ne teme la concorrenza?
Roidi - Purtroppo non li conosco personalmente. Naturalmente li "tengo d'occhio".
Rossi - Non ho rapporti con loro. Penso che il mercato della free press, almeno per il momento, non prevede guerre o battaglie. C'è spazio per tutti. Poi sarà il pubblico a scegliere, come sempre.
Cosa vuole dire ai suoi colleghi?
Roidi - I quotidiani gratuiti sono giornali a tutti gli effetti. Mettiamo tutte le energie di cui disponiamo per difendere questo valore da chi vorrebbe accreditare l'immagine dei gratuiti come quotidiani di serie B: è un tentativo falso e interessato.
Rossi - "Buon lavoro!"
Recentemente sono nati nuovi periodici e quotidiani nazionali. Come vede il futuro della stampa e soprattutto in mano a quella gratuita o a pagamento?
Roidi - La stampa avrà futuro finchè riuscirà a difendere le proprie caratteristiche e a rinnovarsi. I quotidiani gratuiti sono un ottimo esempio di rinnovamento e infatti funzionano.
 
Rossi - Il futuro non può essere positivo o negativo a prescindere e ci sono realtà diverse tra loro, che lo testimoniano. Mi riferisco al quotidiano Fatti Nuovi e al settimanale Di Più. Il primo è stato un fallimento annunciato, mentre il secondo ha fatto registrare un successo straordinario. Bisogna saper fare questo lavoro, senza slogan, chiacchiere, proclami. Il futuro? Molta stampa gratuita e qualche colosso a pagamento.
Che rapporto ha con l'editoria on-line?
Roidi - Un ottimo rapporto.
Rossi - Buono. Del Gruppo caltagirone, che edita Leggo, fa parte anche Caltanet, un portale che abbiamo avuto sempre vicino. Noi di Leggo stiamo ultimamndo la ristrutturazione del nostro sito on line: tra brevissimo offriremo un servizio coi fiocchi: "Gratis, naturalmente".
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