Il livello socio-politico di una città si valuta, a mio parere, dalla propria capacità di "produrre" e diffondere cultura, il resto viene dopo. Bergamo è da tutti considerata un bella cittadina dell'opulenta Lombardia, nella quale si possono trovare anche stimoli artistici e culturali. Vero. Negli ultimi dieci anni si è fatto molto per quanto riguarda la Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea (GAMeC) con mostre di livello internazionale. Penso che sia giunto il momento, tuttavia, che in Bergamo si riorganizzino gli spazi dove sono esposte le collezioni permanenti dell'Accademia Carrara, rendere la pinacoteca più moderna con la ri-progettazione degli spazi espositivi, in modo da divenire un centro d'attrazione costante per la nostra città, al di là delle belle mostre estemporanee che si possono organizzare di volta in volta negli spazi della GAMeC, ne è un esempio l'attualissima mostra di Renoir e Cezanne, la quale porterà lustro e turismo alla nostra città.
Le collezioni dell'Accademia Carrara sono di assoluto livello internazionale, soprattutto per quanto concerne il settecento, senza stimare classifiche di merito potremmo tranquillamente annoverarla tra le prime pinacoteche Nazionali, subito dopo quelle delle grandi città d'arte, sicuramente una delle più interessanti tra le città piccole. L'ultimo intervento di ristrutturazione risale agli anni '50 e mortifica la qualità delle opere esposte all'interno della Pinacoteca, in quanto "esporre arte è un arte"; l'illuminazione e l'organizzazione degli spazi sono fondamentali per "leggere" le opere. Bergamo, ad onor del vero, non fa eccezione rispetto ad altre realtà museali italiane; ogni città, ogni regione del Belpaese è dotata di un museo con opere rilevanti, a differenza di Francia, Germania o Inghilterra all'interno delle quali le capitali sono dotate di strutture importanti che accentrano e assorbono la maggior parte delle opere d'arte nazionali; vengono quindi concepiti centri museali di grande rilevanza con enormi investimenti che divengono fulcro delle attrazioni turistiche nazionali.
In Italia la situazione è esattamente l'opposto, con la polverizzazione sul territorio del nostro immenso patrimonio artistico e il conseguente dispendio di risorse economiche per l'esposizione e la custodia delle stesse. Il polo museale di via San Tomaso è stato ben concepito e fino ad ora ben realizzato, facendo sicuramente eccezione nel panorama nazionale; l'intervento sulla vecchia pinacoteca arricchirebbe ed impreziosirebbe ulteriormente l'offerta artistico-culturale della nostra città; l'ampliamento delle collezioni permanenti permetterebbe di esporre i dipinti che vanno dall'epoca moderna (l'ottocento) fino al secolo appena concluso, oggi fortemente penalizzate nella loro collocazione. Il direttore dell'Accademia Giovanni Valagussa sta intelligentemente lavorando in questa direzione, attivandosi con la regione per l'ottenimento del budget necessario alla radicale ristrutturazione delle sale dell'Accademia Carrara, la "carne al fuoco" è molta e se non si disperderanno energie e non si innescheranno competizioni con la GAMe C, tra qualche anno Bergamo rappresenterà un raro esempio di gestione degli spazi espositivi a livello nazionale.
Perché non pensare in grande ed indire un concorso ad inviti tra i migliori architetti internazionali per rivedere la struttura dell'Accademia Carrara? Le grandi opere trascinano le piccole di solito, perché non sognare una grande Bergamo? Sono convinto che per finanziare un progetto ambizioso in città non mancherebbero mecenati e finanziatori (banche, aziende, le molte associazioni), così come lo fu l'illuminato Conte Giacomo Carrara nel XVIII secolo. |