principali di fillers: biologici e sintetici. Della prima categoria fanno parte il collagene bovino, collagene autologo, acido ialuronico, acido polilattico e vengono totalmente riassorbite dall'organismo. I fillers non biologici, tipo Artecoll, Goretex, Teflon, Acquamid, Bio-alcamid, vengono installati nella parte più profonda del tessuto sottocutaneo e non vengono degradati nel tempo dall'azione del sistema immunitario. Con i fillers riassorbili, presto o tardi l'effettto estetico svanisce, mentre quelli permanenti sono stati concepiti in modo da offrire una sorta di supporto stabile. Dagli anni '80 è vietato l'utilizzo di silicone al fine di correggere i segni dell'invecchiamento cutaneo. Il rischio di complicanze è piuttosto basso (1-2 su 1000), ma uno degli effetti più temuti è la formazione di granulomi più o meno estesi, dovuti alla reazione immunitaria locale. A volte queste resistenze possono essere trattate con cortisonici locali o con altri trattamenti, spesso però sono permanenti. Il risultato è che la cute assume un aspetto granuloso al tatto, con possibile formazione di eritema. Altri piccoli effetti collaterali sono la tumefazione momentanea della parte trattata, riattivazione di herpes, infezioni batteriche superficiali e necrosi locali. Bisogna ricordarsi che è sempre un mini-intervento estetico e bisogna affidarsi a mani veramente esperte.
I confini della chirurgia estetica sono sempre in continua evoluzione, ma chiediamoci, soprattutto noi donne, se ne vale veramente la pena di incorrere in questi rischi, sopportare dolore e fastidi, solo per apparire di qualche anno più giovani. Lo scorrere del tempo non è possibile comunque arrestarlo. |