POVERI ITALIANI: i soliti furbi?
                                              di Gaudenzio Rovaris

- 22 giugno: prova di italiano agli esami di stato; dalla sera precedente circolano le tracce in internet...
- 23 giugno: prova di latino; dalle 7,15 la versione è su internet.
     Il giornalista Severgnini sul "Corriere della sera" di venerdì 14 u.s. esordisce: "è una questione di esuberanza tecnologica. Il duello tra un professore laureato in lettere classiche negli anni Settanta e un ragazzo allevato a protocolli IP negli anni Novanta è impari..."
     Nella mia lunga carriera di studente prima e docente poi ne ho viste veramente di tutti i colori; la più bella mi è capitata più di vent'anni fa: ero commissario in quel di Como e notai un candidato con il braccio ingessato che sembrava parlare con il suo arto... sulla strada era parcheggiata una Fiat 124 coupè rossa; passandole in fianco per recarmi al bar mi accorsi che chi era seduto alla guida aveva una ricetrasmittente e parlava del compito assegnato nella mia aula...; compresi più tardi chi era il ricevitore, soprattutto quando notai una perfetta guarigione la mattina successiva senza alcun segno di intervento chirurgico...
     Ricordo amici studenti che, negli anni Sessanta, cercavano fortuna in istituti statali del Sud Italia anche se con esiti non sempre attesi (con i privatisti settentrionali le valutazioni erano più accurate e severe che non con gli interni meridionali); ancora oggi le migrazioni di studenti tra Nord e Sud sono d'attualità e il Severgnini ricorda velatamente lo scandalo degli esami per procuratore legale qualche anno fa a Catanzaro...
     Noi Italiani siamo furbi!!! Su una emittente privata l'altra sera un giornalista snocciolava una serie di numeri con i quali cercava di informare lo spettatore sul costo della politica per il cittadino (in particolare riferendosi ai costi di Montecitorio...), delle facilitazioni di cui godono gli onorevoli, delle "furbate" che solitamente non sono di dominio pubblico... Il mio amico contadino mi ha fatto riflettere: "ma cosa 'an pretend, se per rià i 'comincia a trà la careta de giuen, semper gratis et amore Dei... A' 'mpara be come 'sga de fa per quando 'l toca lür.."[cosa pretendiamo, se per arrivare cominciano a tirare la carretta da giovani, sempre gratis e per amore di Dio.. Hanno imparato bene come si deve fare per quando tocca a loro].
     Ci chiediamo perché in Parlamento ci sia tanto astensionismo, anche durante sedute di notevole importanza, perché nessuno prende provvedimenti contro i "pianisti", coloro che votano per più compagni assenti che, tra l'altro, prenderanno la diaria, perché si debba assistere a risse furibonde, ad episodi di intolleranza e maleducazione di gravità enorme: sono proprio onorevoli (etimologicamente "degni di onore") e/o comunque sono l'immagine di chi li elegge? Credo che il popolo, per fortuna, sia migliore di chi lo rappresenta.
     Le varie emittenti sono piene di pseudotuttologi o politici più o meno rappresentativi che discutono per ore senza essere capaci di dire alcunché, ma urlando uno più forte dell'altro; qualcuno si scandalizza per l'ingerenza dei vescovi nell'invito a riflettere su alcuni valori morali, probabilmente i depositari della cultura e dei valori umani in Italia sono i (o... le o ...mettete voi l'articolo visto che in grammatica italiana non esiste il genere neutro...) Platinette, le Ferilli, le Vento e chi più ne ha più ne metta: loro possono tranquillamente esprimere la loro cultura... scientifica e dare consigli di profonda dirittura morale!
     Siamo Italiani... e in un paese "laico", ribadisce con forza Ciampi a Benedetto XVI, o sempre più "vuoto"?

 
 
 
 
 
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