Trattasi di saggezza popolare, dunque invisa al nostro caro sindaco, che da progressista illuminato di sinistra qual è avrà pensato bene, tra uno zampone e uno spumante, di rivoluzionare il placido mondo dei proverbi mantenendo stoicamente la rotta tracciata dall'inizio del mandato. Dopo questioni importanti e discusse come sono state a loro tempo quelle della Tangenziale Est e della cessione di Bas a Brescia, ci saremmo quantomeno aspettati una lieve correzione del tiro da parte di Bruni; invece, bontà sua, non pago di essersi attirato le critiche più o meno velate da parte del mondo politico orobico -destra o sinistra che fosse-, ci stupisce con una serie impressionante di scivoloni e, nonostante il clima, la neve non c'entra.
Dopo i disagi della viabilità, dovuti sia all'intempestivo intervento delle macchine spargisale della Bas all'indomani della forte nevicata di metà gennaio, coincidente con il blocco del traffico, pensate che sfortuna. che ai pasticci generati dal blocco delle auto in orario mattutino, ora giunge in Comune anche la grana della manifestazione del centro sociale Pacì Paciana. Escalation che, con una boutade ricca di inusitata vis comico-patriottica, è stata riassunta in una frase da Belotti, consigliere regionale della Lega: "Prima il mercoledì verde, poi il giovedì bianco e infine il sabato rosso". Il fatto è noto a tutti, almeno per sentito dire, data la grande evidenza che ne è stata data negli ultimi giorni.
Sabato 12 il Pacì Paciana è sceso in piazza per manifestare contro gli episodi di violenza di cui sono stati vittime alcuni giovani del centro sociale, a loro dire aggrediti da neonazi e giovani fascisti. Manifestazione "autorizzata", "pacifica" e, soprattutto, "civile". Peccato non la pensi così il gestore del Caffè del Colleoni, che si è ritrovato con il tendone del locale affumicato da un lacrimogeno vagante ed oltretutto è stato insultato dai manifestanti per aver protestato. Oltre al danno, la beffa. Non crediamo la pensino così nemmeno gli automobilisti rimasti imbottigliati nella bolgia tra la stazione e Via Paleocapa a causa del ritardo con cui è cominciata la manifestazione; né tanto meno gli inquilini dei palazzi tramutati in lavagne da questi fulgidi esempi di rettitudine giovanile. Nonostante questi episodi, le scritte scurrili e offensive su edifici e monumenti, i 76.000 euro di danni dovuti alle videocamere di sorveglianza distrutte, Bruni non trova di meglio che abbozzare un serafico "Manifestazione legittima e autorizzata. Certo, gli episodi di violenza sono deprecabili". Talmente politically correct da risultare scontato.