impeccabile, il gruppo degli X-pression, che si sono occupati dei murales, e la musica, capitanata da Paolo Boraldi con l'associazione Orange, la quale ha suscitato molta curiosità da parte dei passanti visto che suonavano a ridosso di una delle vetrine del museo.
Afferma infine Brambilla che lo scopo principale dell'iniziativa e della GAMeC in generale è stato centrato: avvicinare i giovani all'arte, dimostrare che il museo non è solo un luogo di esposizione noioso e riservato ad esperti del settore, scolaresche in gita o turisti, ma anche un sito di condivisione di culture ed arte, che permette l'espressione della propria fantasia e che mette in comunicazione i giovani che saranno, chiaramente, gli adulti di domani. Insomma, alla GAMeC ci si può anche divertire, come dimostrato con Baratto@GAMeC.
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