newyorkesi più fertili. Il gruppo di Gress si configura come una sorta di all stars del jazz più avventuroso, annoverando nelle proprie file solisti dal forte temperamento come il sassofonista Tim Berne, il trombettista Ralph Alessi, il pianista russo Simon Nabatov e il batterista Tom Rainey. Nella seconda parte della serata è salito sul palco del Donizetti uno dei jazzisti italiani più amati dal

grande pubblico: Stefano Bollani. Il pianista, la cui popolarità ha appunto da tempo valicato i confini del jazz, si è esibito con la sua più recente creazione, un quintetto che include il sassofonista Mirko Guerrini, il clarinettista Nico Gori, il bassista Ferruccio Spinetti, componente anche degli Avion Travel, e il batterista Cristiano Calcagnile. Bollani rappresenta un raro esempio di artista che cerca di coniugare e fondere vari stili musicali esprimendoli al meglio con la sua forte presenza scenica.

     La serata conclusiva ha visto esibirsi, unica data italiana, il trio di Danilo Perez, pianista panamense, che è riuscito ad "inventare" un jazz che combina il bebop con le tradizioni musicali del suo paese, e con elementi africani. La chiusura di questa edizione è stata affidata al pianista Martial Solal accompagnato dal Parco della Musica Jazz Orchestra diretto dal

sassofonista Maurizio Giammarco, formazione che sorge di recente sotto gli auspici della Fondazione Musica per Roma.
     Ogni anno è una emozione nuova, benché conosciamo gli artisti che si esibiscono. È la passione per il Jazz che ci spinge a vivere di persona la musica e non possiamo fare altro che augurarvi di non perdere la prossima edizione di questo spettacolo, se per qualche ragione quest'anno non avete potuto partecipare.