TEMERARI SOTTO IL PIRELLONE
                                              di Graziano Paolo Vavassori

     Primo su tutti avevo anticipato che dopo Bologna molti altri comuni avrebbero adottato il sistema del ticket per entrare in città, certamente non per vena ecologista, ma per rimpinguare le casse sempre in rosso dei comuni. Ora è la volta di Milano, o meglio, non si sa ancora se effettivamente da fine febbraio 2007 il nuovo sistema verrà attuato, ma vedrete che prima o poi, Milano, Bergamo, Brescia, tutte le città lo faranno, è una opportunità economica che non possono lasciarsi scappare. Potrei essere anche d'accordo con questa politica a patto che si seguano le regole ed il buon senso, ovvero, prima i mezzi pubblici devono diventare efficienti e meno inquinanti, poi devono essere realizzati


idonei e gratuiti parcheggi in periferia, dunque ben venga la chiusura del centro. Invece, come al solito in Italia, vengono saltate le tappe a nostro discapito: dovremo pagare per entrare in città, non avremo i parcheggi oppure viaggeremo su mezzi pubblici stracolmi e fatiscenti, nonché inquinanti.
     Quando il comune di Milano ha ipotizzato di fermare i veicoli a due ruote Euro 0 ed in seguito gli Euro 1, qualcuno non ci ha visto più ed è stata organizzata una manifestazione svoltasi sabato 25 novembre 2006 ai piedi del
Pirellone, in Piazza Duca d'Aosta a Milano. A parte che non tutti possono permettersi di cambiare moto ogni 2 - 3 anni, è assurdo che vengano messi in ginocchio quei veicoli ad influenza insignificante nei confronti dell'inquinamento. Questo accanimento riguardo ai veicoli ad uso privato, mezzi commerciali e mezzi pesanti esclusi quindi, è immotivato, dato che con questi mezzi non si supera il 10 % di inquinamento totale, come dimostrato da Quattroruote più volte

(industrie e riscaldamento domestico superano il 65 % del totale); se noi motociclisti, dunque, dovessimo recarci al lavoro in auto, sapete che cosa
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