LE VESSAZIONI DELL'AUTOMOBILISTA
                                          di Giovanni Cozzi

     È notizia di questi giorni che il petrolio ha subito un nuovo rincaro e così, arrivati oltre la soglia dei 78 dollari al barile, abbiamo doppiato il costo che aveva lo stesso solo due anni fa. Ogni volta che ci avviciniamo ad una pompa di distribuzione del carburante abbiamo paura di leggere la nuova cifra che appare sul display e da questo lato nemmeno la liberalizzazione dei prezzi dei carburanti ci ha aiutato. Purtroppo è noto che gran parte dell'economia mondiale è basata sul petrolio e su i suoi derivati, tanto da scatenare guerre! I corsi e ricorsi storici ci hanno insegnato che tutto ciò è accaduto in passato, accade tuttora e purtroppo, probabilmente, accadrà anche in futuro e soprattutto accadrà finché saremo schiavi tutti del famigerato oro nero.
     Al di là delle considerazioni iniziali, vorrei farvi riflettere in merito ad un altro aspetto legato indirettamente, ma nemmeno poi così tanto, al discorso del petrolio. Forse avrete pensato che sul contraltare del continuo aumento dei carburanti, la tecnologia che ci ha accompagnato specialmente negli ultimi anni, ci è stata d'aiuto per risparmiare cercando in qualche modo di farci fare un po' di economia. Sbagliato! O, perlomeno, non esattamente corretto perché la tecnologia propinataci a piene mani dalle case costruttrici è solo un mero strumento di vendita in mano a coloro che sono quelli che devono convincerci della bontà del loro prodotto e di conseguenza di quanto sia inadeguato quello in nostro possesso. Volete un esempio? All'inizio degli anni settanta quando per alcune congiunture economiche il petrolio era alle stelle le automobili erano, tranne rari casi (leggi PEUGEOT e MERCEDES) tutte a benzina ed i problemi legati all'inquinamento pressoché sconosciuti. Nonostante ciò nessuno pensò allora di puntare maggiormente sul gasolio, visto che oltretutto aveva un costo irrisorio e la penalizzazione prestazionale sarebbe stata ampliamente giustificata dai bassissimi costi di esercizio. Non si vedeva una scelta strategica conveniente. Cosa fare allora? Rispolverato da un vecchio cassetto il turbocompressore, ampliamente usato nelle gare di Formula 1 degli anni cinquanta, e applicandolo al motore diesel, il quale nel diesel ottimizza il ciclo stesso andando a togliere quel gap prestazionale tipico dei motori ad accensione spontanea, si è creato quell'appeal legato alle prestazioni stesse che mancava nei vecchi motori aspirati facendo da trampolino di lancio per una nuova era commerciale. All'inizio aumentarono le prestazioni ed anche il relativo consumo di carburante nonché iniziarono a manifestarsi le classiche rotture dei primi motori turbocompressi, potenti ma fragili, con le immancabili fumate bianche e relative disperazioni da parte dei legittimi proprietari. La tecnologia pose rimedio anche a questo con sistemi di raffreddamento più evoluti (intercoooler) e sistemi di iniezione più calibrati ridando affidabilità ai motori stessi.

      pagina 01 di 02
 
 
 
 
 
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E. - Leggi la nostra CDD - Validazione XHTML - CSS
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004. Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.
Giovanni, Cozzi, Vessazioni, Automobilista, Automobilisti, Diesel, Benzina, Aumento, Prezzo, Petrolio, Common, Rail