E soprattutto, avanti di questo passo, con i laghi che calano, i fiumi che hanno sempre minor portata, i ghiacciai in montagna che si ritirano, quale sarà il futuro dell'acqua?
Il volto di Presterà, un po' affaticato dalla calura, si fa serio mentre ci risponde: "È semplice, manca la necessità. Come detto prima l'acqua scarseggia, ma non manca del tutto, quindi alcune Istituzioni e molta gente fanno nulla per conservarla e gestirla al meglio. Poi in questo bel Paese manca la cultura del recupero dell'acqua, non siamo così avanti come in altri paesi europei dove già da un secolo si sono attrezzati per gestire il patrimonio idrico nel miglior modo possibile, riducendo al minimo l'inquinamento ambientale. Una nuova normativa di Legge prevede che entro il 2015 tutti i fiumi italiani vengano recuperati, speriamo bene."
"Il futuro dell'acqua? Inquietante, basti pensare che ci sono compagnie petrolifere che stanno piano piano acquistano le principali fonti di acqua dolce della Terra. Secondo voi perché? Quanto può sopravvivere un uomo senza mangiare? E senza bere?"
Con questo dubbio angoscioso concludiamo la nostra chiacchierata con Giancarlo Presterà, in una afosa giornata di luglio, consapevoli come non mai di quanto l'acqua sia una delle riserve più preziose
presenti sul Pianeta Terra. Ci auguriamo che questa intervista serva a smobilitare l'opinione pubblica affinché tutti insieme si possa iniziare a risparmiare l'acqua prima che sia troppo tardi. Se ogni famiglia usasse un sistema di recupero delle acqua meteoriche consumerebbe solo il 30% dell'acqua che usa oggi per tutto e il bilancio idrico nazionale tornerebbe in attivo. Il sistema c'è e funziona, basta solo un po' di coscienza ecologica. Alla fine il peggio è ancora per noi!
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