L'imprenditore deve saper prevenire anziché curare." Punta molto sulla figura dell'imprenditore: per lui il problema non è trovare persone disposte ad avviare un'attività, ma persone dotate di "imprenditorialità". "Molti oggi si inventano imprenditori, ma non è così. Serve la giusta mentalità." Chi lo delude di più sono i giovani: "Generalizzo, ma non li sento mai parlare di passione, vogliono aprire un'attività senza tener conto dei sacrifici, senza aver fatto una piccola indagine di mercato." E con dolcezza aggiunge: "Mi piacciono quelli che arrivano con un'idea, con i loro fogli scritti a mano su cui poi si ragiona insieme. Quando vengono accompagnati dai genitori è bello: mi dicono "Se non lo aiutiamo noi ad iniziare.". Il giovane capace, l'imprenditore capace, si fa già un quadro

generale, tiene conto delle spese e dei possibili guadagni, ne ha già parlato con la banca."
     Anche in queste riflessioni, il dottor Riganello dimostra grande umanità: conta sulla volontà e la capacità degli imprenditori bergamaschi giovani e non vuole che siano consapevoli di cosa spetta loro e che abbiano voglia di

mettercela tutta.
     Lasciamo Riganello al proprio lavoro dopo un'ultima domanda: "Ha notato delle differenze dopo il passaggio, nel 2004, da un'amministrazione di destra all'attuale di sinistra? "Su questo non posso esprimere un parere, per il semplice motivo che i clienti i quali si rivolgono a me non mi parlano di politica" afferma. "Vedete, per loro l'importante è lavorare, non espongono problemi di natura politica. È una questione al di fuori del nostro contesto. Se le cose ora sono più difficili, rispetto a qualche anno fa, non è certo colpa dell'amministrazione di sinistra, bensì una questione di mercato." Per il futuro? "Quest'anno lo vedo ancora prudente, ma con una spinta in più. Facendo un giro di banche negli ultimi giorni sono rimasto confortato dal fatto che i loro studi dimostrino che ci sia una piccola ripresa. Forse abbiamo toccato il punto più basso ed ora stiamo ripartendo."

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