Sandro Volta, Emilio Radius, lo stenografo Mariotto (tanto compianto poi da Mazzocchi alla sua morte) l'impaginatore Minardi. In redazione, una giovane Camilla Cederna, fu la prima firma femminile del mondo del giornalismo. Seguono Mario Panunzio, Alberto Moravia, Vittorio Gorresio, Sandro De Feo, Italo e Nicola Adelfi, il quale da Roma si unì a loro. Con una struttura così finalmente poté nascere "L'Europeo": centinaia di copie vendute in una settimana, due redazioni, a Milano e a Roma, giornalisti bravissimi e collaborazioni prestigiose, fra queste anche l'allora Presidente del Consiglio Alcide De Gasperi, ed è subito "caso editoriale". Il Presidente era molto preciso nella consegna dei suoi articoli, che venivano consegnati a mano da un giovanotto dall'aria mite e paziente, capace di fare ore di anticamera: Giulio Andreotti.
Nell'estate del 1950 l'azienda di Mazzocchi subì però un brutto colpo economico a causa della guerra in Corea, quando il prezzo della carta schizzò da 100 a 280 lire al chilo: "L'Europeo" aveva una tiratura di 300.000 copie e "Settimo Giorno" oltre 500.000 alla settimana, con un consumo di oltre 500 chili di carta settimanale, recando perdite di centinaia di milioni al mese. Mazzocchi resistette per un po', poi fu costretto a cedere "L'Europeo". Propose il giornale a Rizzoli per tre miliardi di Lire, pentendosene subito dopo; Rizzoli, dopo qualche titubanza, pur considerando un po' eccessivo l'investimento, alla fine del 1952 acquistò il giornale. Seguirono poi nella vendita "Settimo Giorno", mentre "Storie Vere" fu chiuso e il "Mondo" regalato a Carandini. Ancora oggi "L'Europeo" è considerato il capostipite di un'intera generazione di rotocalchi che hanno tratto ispirazione da esso.
Un altro successo editoriale di Mazzocchi fu, ed è tutt'ora, "Quattroruote": contro il parere di tutti, editori tecnici e collaboratori che giudicarono pazzesca l'idea, Mazzocchi lanciò sul mercato quella che ad oggi è considerata la bibbia di riferimento in tutto il mondo motorizzato, adottata anche da enti ufficiali quali le Assicurazioni per il suo ottimo listino dell'usato, indispensabile compagna dell'italiano al volante. Era il Febbraio 1956. Come nel suo stile, fece una rivista piena zeppa di prove tecniche minuziose sulle autovetture in circolazione, in quanto per Mazzocchi l'automobilista è prima di tutto un cittadino, un utente, ed è suo diritto essere doverosamente informato su tutti i pregi e difetti del prodotto che compera con comparazioni di mercato e dati veritieri sulle prove tecniche che le case automobilistiche effettuano, affinché possa scegliere per sé il meglio e gestirlo nel migliore dei modi. Prima di "Quattroruote", nonostante il panorama della carta stampata fosse pieno zeppo di riviste sull'auto, nessuno aveva mai |