L'ADOZIONE RESPONSABILE
                                 di Silvia Luzzini

     Un vecchio detto recita chi trova un amico trova un tesoro. Lo si è sentito ripetere per anni e senza dubbio il concetto non fa una grinza. A chi non farebbe piacere essere circondato da persone con cui sentirsi in sintonia, uniti da sincero affetto e stima? È anche vero che negli ultimi anni, guardandosi attorno, si ha la sensazione che la tendenza nei rapporti interpersonali sia più indirizzata verso atteggiamenti superficiali ed utilitaristici, in sintonia con la dilagante cultura del mordi e fuggi, del tutto e subito, dell'edonismo legato alla magica arte dell'apparire. Che noia! Per quanto mi riguarda, credo di essere una persona fortunata, poiché circondata da bipedi "vecchio stile", amanti delle cose semplici e concentrati sull'importanza dell'essere a discapito del culto dell'apparire. Quasi tutti sono peraltro caratterizzati da un minimo comun denominatore: se non l'amore, il rispetto per ciò che li circonda, animato od inanimato che sia. Eccoci tornare al leit motiv di questi articoli: il rispetto.
     Malgrado la mia proverbiale passione per gli animali, solo una ristretta parte delle mie amicizie condivide il suo cammino di vita con una bestiola, ma stimo i "non proprietari" anche per questo, ovvero per l'onestà dimostrata nella propria autovalutazione come potenziali "padroni" di cani o gatti e nell'essersi giudicati non idonei. L'adozione di un essere vivente è infatti una cosa seria, è un "finché morte non ci separi", pur non avendo una fede al dito. È molto facile lasciarsi intenerire da un batuffolo di pelo che ci scodinzola festoso dalla vetrina di un negozio o da un poveretto che guaisce o miagola dietro le sbarre di un canile o gattile. Ma dopo?
     Un cucciolo ha una vita media di 15 - 18 anni. Un anziano può aver bisogno di cure, alle volte costose. Siamo sicuri che riusciremo SEMPRE a provvedere alle sue necessità per tutto l'arco di tempo che vivrà con noi? Un dato allarmante della superficialità con cui molti adottano è che negli ultimi tempi i volontari stanno lavorando prevalentemente per ricollocare cani di privati, sottraendo così energie preziose a quelli che giacciono dimenticati nei vari canili. Ecco una breve serie di esempi delle motivazioni addotte.
     Prima motivazione. Devo cambiare casa e dove andrò ad abitare non accettano i cani. Bravo, allora spiegaci perché hai scelto QUELLA casa, se sapevi che il tuo cane non poteva venirci a vivere? Senza contare che la legge ormai VIETA il DIVIETO di detenere cani! Seconda motivazione. Mia moglie è rimasta incinta e non riusciamo più a gestire il cane/gatto - oppure - abbiamo paura di eventuali malattie - oppure - abbiamo paura per il bambino una volta nato.

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