Nella scaletta degli argomenti che mi ero prefissata di trattare, il mese di ottobre doveva essere dedicato alle adozioni "responsabili", ma fatti di cronaca occorsi in settembre mi hanno fatto cambiare idea, decidendo di rimandare le riflessioni sull'accoglienza di un animale in casa all'uscita di novembre. Di cosa si tratta, dunque? Dei due episodi di bambini piccoli ricoverati d'urgenza perché aggrediti entrambi da rottweiler. Sono rimasta impietrita all'idea che dei bimbetti abbiano potuto sperimentare quelle dentature, avendole viste da molto vicino e sapendo di quale potenza distruttiva siano capaci quelle mascelle.
Prima notizia, diffusa a tappeto da tutti i telegiornali nazionali: bambino di quattro anni aggredito al volto ed alla gola mentre giocava con il suo rottweiler, fino a quel giorno innocuo e mansueto, e con l'altro cagnolino di casa. Qualche giorno dopo, stessa diffusione: secondo bambino piccolo aggredito dal rottweiler di casa, normalmente docile. Aiuto, quei due bambini riusciranno a salvarsi? Già, perché tecnicamente, se un rottweiler decide di attaccare con determinazione un umano di tre o quattro anni, quel bambino non ha scampo, a meno che non venga estratto immediatamente dalle fauci. Bene.Passa qualche giorno, esattamente cinque, dalla diffusione della prima notizia e casualmente sento trasmettere per televisione un breve comunicato attestante che il primo bambino aggredito è stato dimesso dall'ospedale. Da lì mi è saltata enormemente la mosca al naso.
Beninteso che ho piena stima e rispetto della categoria, quando composta da professionisti seri e meticolosi nell'analisi dei fatti, che la notizia l'approfondiscono rigorosamente prima di darla in pasto alla carta stampata o ai media, mi rivolgo invece a quei "giornalistucoli" che pur di far notizia e ritagliarsi il proprio minuto di gloria, non esitano a sbattere il mostro in prima pagina. Signori scribacchini, ripeto quanto scritto prima, l'avete mai vista da vicino la dentatura di un rottweiler? Avete mai visto gli esiti di una singola azzannata? Credo proprio di no. Quindi, posto che non credo neanche per un attimo che un bambino di quattro anni "aggredito" da tale razza possa essere dimesso dopo soli cinque giorni, ma ovviamente ne sono felice, vi prego, abbiate la cortesia di non speculare sulla pelle dei bimbi pur di guadagnarvi i vostri tre minuti di notorietà. Non è corretto né verso le famiglie protagoniste di questi drammatici episodi né nei confronti della sensibilità dell'opinione pubblica che vi legge o vi ascolta. |