Luci ed ombre nella relazione madre-neonato:
quale aiuto dalle scienze psicologiche?

                       di Giuliana Longo - specialista in psicoterapia psicoanalitica

     Questo articolo vuole essere un contributo alla qualità della vita, nel nostro caso particolare all'armonia nel dialogo madre-neonato. Quel dialogo empatico dal quale prende avvio la crescita del piccolo, lo sviluppo emotivo e cognitivo di un nuovo essere che un giorno si presenterà al mondo con un suo carattere radicato nella sua storia. Vi offrirò degli spunti di riflessione su quel rapporto d'amore che prende avvio con la maternità. Non riprenderò tuttavia il vecchio schema del "come si dovrebbe fare" o "come si dovrebbe essere" con il bambino, ma vi introdurrò in una prospettiva nuova che sarà quella delle difficoltà che una madre potrà incontrare nel rapporto e dell'aiuto che potrebbe ricevere in questo caso.
     La maternità inaugura una nuova storia d'amore, un nuovo coinvolgente rapporto. Questa nuova condizione, importante ed irreversibile, rompe il preesistente equilibrio personale e famigliare esigendone uno nuovo. Sogni, ideali, progetti e timori si condensano nell'emozione di questo evento ricco di responsabilità e di disponibilità ed anche capace di richiamare emotivamente situazioni ed avvenimenti della propria vita rimasti spesso silenti.
     Nel contatto con il neonato "attivo" e pronto all'esperienza del rapporto, la madre istintivamente propone uno stile di relazione con cui il piccolo incomincia ad interagire, modellandosi e sviluppando via via quello che sarà il suo carattere. Questo rapporto assumerà in breve tempo particolari caratteristiche, diventando specifico di quella coppia madre-bambino. Il modello di relazione che la madre propone è un derivato della sua prima intensa esperienza di rapporti all'interno della propria famiglia di origine. Possiamo dunque affermare che è strettamente collegato ai "vissuti", cioè a personalissime impressioni, di quella bambina ora donna e madre.
     Nell'abbraccio con il neonato non sempre la donna riesce a sentirsi come aveva pensato,sognato o sperato. Può ritrovarsi in uno stato d'animo del tutto inatteso. Scorgere per esempio nel proprio intimo un affiorare di sentimenti che non sempre riesce a spiegarsi. Talvolta razionalità e sentimento entrano in contrasto e ciò può creare difficoltà nel vivere il nuovo ruolo. In casi del genere la mamma può esprimere la propria insoddisfazione dicendo, per esempio, che il rapporto con il piccolo non la gratifica, non le dà pace, è faticoso, la innervosisce oppure lamentandosi del proprio piccolo che non mangia oppure mangia con difficoltà, è lento, non dorme o è inquieto. Tutto questo senza che si sia rilevato nulla di significativo dal punto di vista medico.

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