Gambirasio, all'architetto Aurelio Cortesi di Parma ed all'architetto Nevio Parmeggiani di Bologna. Si trattava di una base in pietra con dei piani inclinati verso due guglie altre ben venti metri, che richiamano le caratteristiche pareti "a camini" dell'alta montagna. Fra le guglie, distanti fra loro 2,35 metri , un alpino di bronzo si arrampica munito di tutta la propria attrezzatura. Uno splendido giardino circonda la base quadrata e due fontane, con zampilli regolabili, hanno delle dimensioni studiate in modo tale da permettere la riflessione in sé interamente degli elementi verticali.

     Nel frattempo i novemila iscritti alla sezione davano a rate il loro contributo di Lire 1.000 ciascuno, per avvicinarsi alla somma preventiva di Lire 15.000.000 per la realizzazione del monumento. Naturalmente il resto del finanziamento pervenne, oltre che dal comune di Bergamo, da quei generosi bergamaschi che, per bontà loro, vollero partecipare alla costruzione.

     In occasione della posa della prima pietra, il 31 gennaio 1960, venne organizzata una solenne cerimonia attorno al piazzale Lussana, a cui parteciparono i rappresentanti della sezione Alpini di Bergamo, il sindaco con i collaboratori più stretti, i rappresentati della Camera di Commercio, del Tribunale, della Questura, dei Carabinieri, della Diocesi e tanta altra gente; il tutto contornato dalla musica della banda. Venne letta una pergamena che ricordò tutti i valori legati inconfutabilmente all'Alpino, poi questa venne inserita in un sasso, il quale fu calato sul fondo della base su cui sarebbe sorto il monumento. Si trattava appunto della "prima pietra".
     I lavori di costruzioni iniziarono effettivamente verso la fine dello stesso anno, dopo impegnativi problemi tecnici e di scelta dei materiali. Nel frattempo il costo dell'opera si raddoppiò a causa delle modifiche apportate in seguito e si dovettero chiedere altri contributi. Il monumento venne completato, tuttavia, in tempo per l'inaugurazione, organizzata per il 18 marzo 1962 durante la trentacinquesima Adunanza Nazionale tenutasi di proposito a Bergamo. La commemorazione fu eccezionale ed emozionante, mentre le presenze furono importanti, incalcolabili. Purtroppo rimaneva in ogni caso il problema del costo dell'opera, salito a Lire 45.000.000 circa e non del tutto pagato. Restava un debito di Lire 16.000.000, estinto il 14 novembre del 1969.
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