propria fine del mondo, ma di certo un momento di profonda trasformazione del nostro pianeta, di adattamento alle nuove condizioni climatiche. è altrettanto vero che la fine del mondo, nel pensiero comune del genere umano, corrisponde inevitabilmente con la fine della vivibilità di questo nostro pianeta per il genere umano. genere che dovrebbe cominciare a farsi responsabile delle proprie azioni nei confronti di quella che per i Maya era la Madre Terra.
     Forse i cambiamenti riferiti da questa antica e saggia civiltà non saranno solo nell'ordine di idee della materialità, ma potranno entrare in un territorio di spiritualità: la coscienza di chi vivrà le "conseguenze" dell'attuale comportamento dell'uomo, che sta inquinando, avvelenando e piano piano distruggendo la Madre Terra , verrà inevitabilmente "toccata", permettendo, forse finalmente, alle nuove generazioni di ricevere la spinta necessaria per raggiungere nuovi livelli di consapevolezza e rispetto. Quindi, forse questa "fine del mondo" predetta per il 2012, non è una considerazione apocalittica di fine millennio, ma semplicemente una metafora per presagire l'avvento di una nuova generazione di esseri umani, in grado di imparare dagli errori del passato, ovvero i nostri, creando un nuovo sistema di coscienze sociali e di approcci mentali che permettano un nuovo agire, nel segno dell'equilibrio e del profitto in termini di qualità della vita.
     La nostra è una società che fino ad oggi ha vissuto senza preoccuparsi di ciò che sta lasciando in eredità ai proprio "figli"; la nostra è la società del consumo selvaggio e indiscriminato delle risorse, della tecnologia invasiva e fisicamente dannosa, della realizzazione ad ogni costo di qualunque desiderio materiale, senza raziocinio e riflessività. quindi è lecito pensare ad una chiave di lettura non solo fisica, ma anche e forse maggiormente spirituale per questa metaforica "fine del mondo". Del resto Madre Natura deve liberarsi del male che l'insidia dall'interno, preparando il terreno per una nuova generazione di uomini e donne in grado finalmente di vivere all'insegna di un'unica regola: il rispetto.