Man mano che il racconto procede, assistiamo ad una progressiva perdita di dignità di Gatsby, ormai pronto a tutto per Daisy: per lei dà fine alle sue leggendarie feste, per lei si chiude in un isolamento sociale che lo farà precipitare dalle stelle alle stalle in pochi giorni, come spesso accadeva in America, anticipando il grande crollo del 1929. Forse la consapevolezza che ad un passo dalla felicità il suo prezioso desiderio si è definitivamente infranto è troppo dura da accettare e Gatsby preferisce aggrapparsi alle macerie che gli restano. Il suo lento cadere nella polvere assume un epilogo tragico, dopo che un marito tradito viene messo falsamente sulle sue tracce dal vendicativo Buchanan. Gli amici di un tempo sono spariti, gli onnipresenti invitati scomparsi verso un'altra festa.
     Resta solo Nick a salutare per l'ultima volta un uomo ucciso perché nel cuore portava una stilla di speranza sopravvissuta al cinismo dei Roaring Twenties; la sua morte è l'emblema della caduta degli ultimi argini di un'America che conoscerà presto il sapore della disperazione. Aveva ragione Nick Carraway : "tu, Jay Gatsby, da solo vali più di tutti quanti messi insieme".
                                                                               Silvia Ferrari

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