Prima di Dolly, prima dell'incubo clonazione, prima di tutti c'era lui, Ken Follett. " Il terzo gemello" , datato 1996, ruota intorno ad un folle progetto di clonazione umana messo a punto dalla Genetico, laboratorio sperimentale illecito celato sotto l'apparenza di normalissima clinica per la fecondazione artificiale. La fusione con una grossa società tedesca è alle porte, e con essa una nuova iniezione di capitale e la possibilità, per i tre pezzi grossi della Genetico, di portare a termine quello che avevano iniziato negli anni '70. Peccato che uno dei boss della clinica sia lo stimato Berrington Jones, professore alla Jones Falls University, dove lavora anche la bella e ambiziosa Jeannie Ferrami. La ragazza sta affrontando una ricerca genetica molto importante applicata alla criminalità, basata sul ritrovamento di coppie di gemelli omozigoti ma allevati da famiglie diverse; la ricercatrice vuole verificare se avere lo stesso DNA porta le coppie di gemelli ad avere gli stessi comportamenti deviati o se l'educazione familiare ha cambiato il destino di queste persone, ma la sua curiosità e la sua sete di conoscenza la portano ben presto ad incrociare la strada della Genetico e del frutto dei loro loschi esperimenti: quando Jeannie si rende conto che esistono dei gemelli con lo stesso DNA e diversa data di nascita, capisce di avere scoperto qualcosa in più di una semplice fecondazione in vitro. Avendo come unico alleato uno dei gemelli, proprio quello che la società ha già ingiustamente condannato come stupratore, Jeannie inizia una corsa contro il tempo e contro potenti avversari; dal suo successo dipenderà la sua vita.
Ken Follett si conferma maestro nel creare intrecci complicati e di sicuro effetto; la prima impressione che ho avuto è stata però una certa lentezza iniziale, quasi come un'inutile reticenza ad entrare nel vivo dell'azione. È infatti nella prima parte del romanzo che tutte le carte vengono scoperte e lo schema del libro, compresa la conclusione, appare al lettore già chiaro fin dall'inizio: questo guasta un po' il piacere della lettura, annullando qualsiasi suspence e limitando di molto i colpi di scena. Nulla infatti ribalta l'idea che ci si fa inizialmente dei personaggi; nessun amico che si rivela essere il braccio destro del cattivo di turno, nessun tradimento eclatante, nessun intoppo nell'investigazione della protagonista. Tutto scorre liscio, un po' troppo forse; il tentativo, nel finale, di una conclusione in stile film thriller non convince e non recupera la mancanza iniziale, denunciando scarsità di pathos.