Ieri sera facevo zapping tra la festa dell' Atalanta (che fede in questi giovani e non più giovani! Che grandi valori! Forse però è solo la voglia di trovarsi insieme, di sfogare lo stress del proprio lavoro e le insoddisfazioni del mondo consumistico, che ci ha tolto i veri valori della vita), le immagini delle indagini sullo scandalo calcio e i reportages di Report sulle convenzioni tra Enti Pubblici, sindacati e Università allo scopo di far conseguire lauree con pochissimi esami alla faccia di coloro che come il sottoscritto e tanti altri si sono "sbattuti" sui libri...
La saggezza popolare non può non scandalizzarsi di fronte a queste trasmissioni e non prevedere un povero domani per i suoi figli: raccomandazioni, rette universitarie dimezzate per chi potrebbe pagare, rette impossibili per figli di operai, lauree specifiche per promozioni soprattutto nelle carriere pubbliche o militari, con conseguenti aumenti di stipendio ed ostacoli all'assunzione di gente veramente preparata in luoghi che richiedono competenze specifiche, ma soprattutto culturali e disciplinari. Io ormai sono anziano e sto lottando contro questo sistema come meglio posso, cercando di aiutare i giovani a riconquistare fiducia in se stessi, a ricostruirsi valori che non siano solo sesso, soldi e droga: riuscire a farlo anche con pochi è già un successo, perché ormai già a 14 anni pensano di essere campioni calcistici, di uscire tutte le sere fino a tarda ora, di impasticcarsi tanto "smettono quando vogliono... (magari fosse così semplice...). E spesso mi chiedo dove siano i loro genitori, prontissimi ad accusare la scuola o l'oratorio di non saper educare i ragazzi; ma è solo compito loro?
Sono preoccupato non tanto per i miei figli, che ho avuto la fortuna di vedere crescere abbastanza bene, non solo per merito mio, ma anche loro, quanto per eventuali nipoti: che mondo troveranno? Ci lamentiamo che non ci sono soldi... quanto costa una partita di calcio o un concerto di un cantante famoso? Eppure per queste cose siamo disposti a sacrifici enormi... anche i disoccupati. Come era sereno ed economico chiacchierare nei cortili delle cascine, giocare a nascondino la sera, recarsi alle funzioni del mese di Maggio con la possibilità di qualche scappatelle con amiche od amici... e come duravano di più le famiglie, come erano più profondi gli affetti, come ci si divertiva con partitoni al pallone a piedi scalzi per non rovinare le scarpe!!! Oggi sul Corriere, Alberoni critica la mancanza dello studio della storia dei popoli, le conseguenti difficoltà nell'integrazione degli immigrati; ma si chiede chi conosca l'Islam, il Giappone o la Cina o sa orientarsi su una carta geografica anche solo per indicare i luoghi delle sue ferie...
Come ha ragione! Speriamo che con l'aumento del numero dei laureati possa migliorare anche la società; ma fino a che prolificano convenzioni miranti esclusivamente a profitti e a migliorare il personale solo dal punto di vista economico... c'è poco da sperare! Forse non è neppure il modo migliore per ottimizzare i costi delle pubbliche Amministrazioni... E alla fine paga sempre Pantalone!