Finalmente inizia ed è già tutto diverso, diverso da ogni altro visto, diverso dalle bande, diverso anche da quel poco che si è potuto vedere in televisione. La musica è forte, parliamo di una decina di strumenti musicali contemporaneamente; anche il vento contrario alla fonte del suono ha smesso di |
|
|
soffiare, come se si fosse preso lo sfizio di fermarsi ad ascoltare. Abbiamo la musica tutt’intorno, la senti rimbombare dentro al corpo, intanto segui le coreografie, le ballerine da una parte, i suonatori dall’altra, si mischiano, danzano e suonano, ma non sai più dove osservare, perché se segui qualcuno ti perdi ciò che fa l’altro. Io stesso sono rimasto a bocca aperta nel vederli, nel sentirli, per quanto dovessi concentrarmi sulla fotografia… a seguire applausi, continui applausi.
Ho visto persone saltare come fossero in discoteca, per quanto la musica non era dance; |
|
|
|
ho visto persone piangere per l’emozione, prima e dopo l’evento. Io avevo la “pelle d’oca” su tutto corpo e quasi volevo smettere di fotografare perché mi perdevo le figure e i voli delle ballerine. L’emozione è stata tanta, ma non era finita. Come da tradizione e “porta fortuna”, i ragazzi della MillenniuM, finito lo spettacolo, salgono in tribuna e si mischiano fra il pubblico… suonando. Credo sia stata l’emozione più intensa di tutta la manifestazione, averli così vicino |
|
|
|
|
mentre suonano, vedere la luce della passione nei loro occhi, addirittura si facevano gli scherzi suonando, senza sbagliare un colpo.
A questo punto ho finito le parole per descrivere ciò che abbiamo visto e provato, per capire che c’è solo una cosa da fare: andare a vederli, seguirli in una delle gare oppure attendere la prossima festa a Verdello, che ogni anno si riorganizza per tradizione. |
|
|