MOBILITÀ SU DUE RUOTE
di Pierluigi Piromalli |
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Evaporate le sonnacchiose e rigeneranti vacanze estive che hanno regalato ai forzati delle ferie domestiche una tregua per godersi la città sgombra dall’assedio del martellante traffico tentacolare, si ripresentano, puntuali, le interminabili ed estenuanti code di veicoli che intasano le vie cittadine, riproponendo il dilemma ambientale di sempre, che divide i fautori delle aree pedonali e i sostenitori del mezzo a quattro ruote. Uno scenario, alimentato dai toni morbosi e spesso allarmanti della stampa locale, che nel tempo ha assunto connotati di continuità e che, complice una crescente restrizione della viabilità cittadina, rischia di congestionare le strade prossime alla cerchia del centro storico. Inoltre, le pessime abitudini si perpetuano e costantemente si rinnovano proclami, ultimatum e consigli tesi a dissuadere il singolo dall’utilizzo dell’auto, mezzo per molti irrinunciabile ma allo stesso tempo deleterio in un contesto cittadino ormai saturo.
L’amministrazione comunale tenta faticosamente di contrastare il fenomeno inarrestabile del traffico veicolare, già inibito per alcune categorie di veicoli, sensibilizzando la cittadinanza a ricorrere all’utilizzo dei mezzi pubblici, a far uso condiviso dei veicoli e affidandosi alle ormai celeberrime giornate ecologiche che, nella realtà dei fatti, sembrano rivestire un significato più pubblicitario che ispiratore di comportamenti cosiddetti ecosostenibili. Allo scopo di limitare l’uso dell’automobile soprattutto in relazione agli ingressi nel centro cittadino, il comune di Bergamo ha deciso recentemente di aderire alla “settimana europea della mobilità”, finalizzata a sostenere eventi compatibili con le grandi tematiche ambientali.
Premesso che inibire drasticamente l’uso dell’auto rappresenta un’iniziativa rivoluzionaria che rischierebbe di modificare radicalmente le abitudini di migliaia di persone che ricorrono al mezzo per ragioni di lavoro e di studio, si è voluta richiamare l’attenzione della collettività circa la fruizione di mezzi alternativi che si coniugano ad un moderno concetto di mobilità cui Bergamo e provincia non possono più sottrarsi. Si è quindi assistito ad una sponsorizzazione su vasta scala delle piste ciclabili, progetto per il quale Bruni e compagnia sembrano credere senza esitazione. Sotto questo profilo ed osservando la tipologia degli interventi effettuati in città e di quelli in fase di realizzazione, si può osservare come Bergamo si stia dotando di una rete concepita ad esclusivo uso dei ciclisti, categoria da sempre osteggiata sulla strada e resa vulnerabile
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