accompagnare questo importante sviluppo ad una auspicabile riqualificazione anche ambientale, già intrinsecamente favorita dalla nascita di nuovi edifici destinati a finalità abitative e al terziario.
     La sfida sarà quella di puntare a richiamare una collettività industriosa che abbia voglia e desiderio, con l’ausilio delle forze politiche ed economiche locali, di creare una realtà che sappia coniugare le esigenze della popolazione alla necessità di allontanare criminalità e bonificare anche culturalmente zone, come la Celadina, storicamente appannaggio di comunità nomadi e quindi votate, per stili di vita, al degrado. Analogo discorso vale per il Villaggio degli sposi, territorio relativamente “giovane” che potrà invece beneficiare, tra non molto, della collocazione del nuovo Ospedale e delle inevitabili ricadute economiche ed ambientali che esso saprà generare. Anche in questi nuovi insediamenti, posti in prossimità di grandi infrastrutture viabilistiche come l’asse interurbano, sono previsti progetti di edilizia convenzionata che consentiranno di ammortizzare l’impatto nefasto di un mercato immobiliare impazzito e votato con troppa disinvoltura alla speculazione. Bergamo resta, infatti, tra le città d’Italia che dal mercato immobiliare pare abbia tratto i più significativi vantaggi, senza tener conto che l’equazione reddito pro capite e benessere territoriale coinvolge meno persone di quel che si possa pensare.
     In attesa che il mercato possa assestarsi e sottrarsi alla spirale incontrollabile dei prezzi, anche le tradizionali aree dismesse, abbandonate per anni al loro destino, stanno subendo l’impatto della travolgente politica della riconversione, resa necessaria dalla ininterrotta domanda di un mercato che, ad oggi, costituisce la vera fonte di investimento dopo i fortunosi anni di vacche grasse garantiti dalla Borsa. L’amministrazione ha compreso che tali aree non possano essere solo oggetto di speculazioni o rivolgersi unicamente ad una clientela facoltosa, tenuto conto che la situazione attuale del ricorso alle forme più diffuse di finanziamento come quelle dei mutui non permettono previsioni ottimistiche nel medio periodo. Per ovviare a questo problema, che sta generando preoccupazione tra le famiglie italiane, complice, altresì, l’impennata dei pignoramenti immobiliari per ripetuta morosità, sta sopperendo l’edilizia convenzionata, la quale dovrebbe permettere di tamponare le falle di una situazione contingente che solo l’intervento dell’Esecutivo può controllare.
     In tale frenetico contesto edificatorio l’amministrazione cittadina si è dotata del nuovo Regolamento Edilizio al fine di promuovere l’ecocompatibilità delle costruzioni, favorendo il riammodernamento di edifici e quartieri nella logica di una razionalizzazione del tessuto urbano e delle sempre crescenti esigenze di mobilità a di accessibilità alla città.

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