LA POLITICA DI DISINCENTIVAZIONE DEL TRASPORTO SU ROTAIA
                                 di Pierluigi Piromalli

     Le grandi manovre strutturali che la regione Lombardia ha inserito nel piano generale del trasporto ferroviario per adeguare le necessità di mobilità alle esigenze della collettività stanno coinvolgendo anche la popolosa provincia orobica, sia per quanto riguarda il quadruplicamento, di recente inaugurato, del tratto ferroviario Treviglio – Milano, sia per quanto concerne l’ammodernamento della stazione di Bergamo. Se, da una parte, è indubbio il vantaggio che l’utenza trarrà, in tempi di percorrenza, dal potenziamento della linea Milano – Treviglio, sulla direttrice da e per Venezia, dall’altra si rendono necessarie alcune considerazioni che coinvolgono direttamente la struttura ferroviaria del capoluogo bergamasco.
     La stazione di Bergamo, in attesa dell’imminente restauro tanto agognato, si è, nel frattempo, dotata di nuove strutture che consentiranno un maggiore afflusso di treni e, quindi, più ampie offerte all’utenza anche in prospettiva dell’attivazione del servizio metropolitano sulla tratta per Milano e dell’istituzione delle nuove fermate intermedie fino alla stazione di Treviglio. Sembra, inoltre, non subire intoppi la realizzazione del sottopasso pedonale che collegherà la stazione al polo scolastico e clinico di via Gavazzeni, opera che procede contestualmente alla grande riqualificazione dell’area dello scalo ferroviario affidata alla società Porta Sud S.p.A., la cui costituzione è finalizzata ad elaborare studi e progettazioni per i nuovi insediamenti immobiliari nella futura area dismessa. Sarà, infatti, il Palazzo della Provincia a rappresentare il primo significativo intervento dell'ambizioso progetto di riqualificazione dello scalo merci di Porta Sud.
     La Giunta comunale e quella provinciale hanno avviato le procedure per stipulare un accordo di programma per la nuova sede provinciale che sorgerà in via Gavazzeni nell'area attualmente occupata dai sedimi del trasporto ferroviario delle merci. La società Rfi, Reti Ferroviarie Italiane ha, infatti, offerto garanzie per la dismissione dello scalo compatibilmente con i tempi richiesti per la realizzazione della prima parte del piano di intervento, che rappresenterà un primo vero segnale di trasformazione dell’area sud del centro cittadino. La Provincia ha evidenziato che, al fine di concentrare uffici, magazzini e attività dislocati a macchia d’olio in città, occorreranno diverse decine di migliaia di metri quadrati che potranno essere ricavati nello spazio ferroviario in via di dismissione.

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