servizi per soddisfare le richieste del loro patrimonio, ovvero i visitatori, ma Bergamo, pur avendo potenzialità nel settore, non è riuscita o forse non ha voluto sviluppare una politica credibile di attenzione verso il turista. Costui, infatti, rimane spesso tradito dalla mancanza di vere strutture informative, recettive e di controllo, che consentirebbero alla città di potenziare anche questo importante settore. I presidi alberghieri, per molto tempo anello debole cittadino e assolutamente non proporzionali alla domanda, sono cresciuti esponenzialmente negli ultimi anni offrendo servizi di qualità ma restando poco convenienti, sotto l’aspetto economico, per coloro che raggiungono il centro cittadino grazie anche ad una immediata accessibilità garantita da ferrovia, autostrada e, più di tutti, dall’aeroporto. Dati statistici acquisiti dalla Camera di Commercio e da osservatori locali concordano sul fatto oggettivo che i turisti, per vocazione rivolti a valutare sistemazioni che sappiano coniugare convenienza economica e servizio confortevole, non siano in grado di reperire facilmente soluzioni ottimali essendo i relativi servizi non adeguati alle necessità del flusso turistico.
Ciò costituisce un grave handicap per la città che dimostra una anomala quanto scarsa sensibilità ed una colpevole disattenzione per un fenomeno importante che produrrebbe indubbi benefici in termini di ricadute economiche territoriali. Si pensi, tra l’altro, che l’aeroporto, giustamente ritenuto una struttura di primaria importanza per il bacino cittadino e provinciale, è un volano ininterrotto di visitatori che hanno la possibilità di scoprire la città ed i suoi ameni angoli dei borghi storici. Città Alta, nella sua incantata cornice, rappresenta l’approdo più naturale per il turista, ma scarseggia di un’adeguata offerta all’utenza per quanto concerne le sistemazioni economiche. Solo gli studenti del progetto Erasmus, travestiti da turisti itineranti, sfuggono alla penuria di alloggi a prezzi accessibili potendo godere, con il sostegno dell’Università, di dislocazioni privilegiate immerse nelle abitazioni che profumano di storia e antichità. Sennonché, proprio la presenza di questa popolazione universitaria, che rappresenta un turismo un po’ naif e che caratterizza gli scorci medievali cinti dalle mura, si affianca a quella occasionale ed autonoma che affolla i tavolini dei bar di Piazza Vecchia o di Colle Aperto o i musei e l’architettura storica del centro.
Purtroppo, però, il turista è per lo più costretto a dedicare alla città solo scampoli di giornata, trovando evidentemente più conveniente e strategico alloggiare presso centri periferici o nell’area dei laghi, quest’ultima incantevole occasione per coniugare paesaggio ed arte, binomio ancora in fase di gestazione per l’amministrazione cittadina.
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