A RISCHIO
                                 di Patricia Cornwell

     Un detective brillante e fascinoso, una procuratrice distrettuale altrettanto bella e terribile, un misterioso progetto chiamato "A rischio", che dà il titolo all'opera: sono gli ingredienti dell'ultimo romanzo di Patricia Cornwell, l'autrice della celebre anatomopatologa Kay Scarpetta.
     Stavolta il protagonista cambia; la nuova creazione della Cornwell è l'investigatore Winston Garano. Mentre Garano si trova in Tennessee per un corso di specializzazione alla National Forensic Academy, viene convocato d'urgenza in Massachusetts al cospetto di Monique Lamont, una procuratrice distrettuale bella e soprattutto molto ambiziosa. Le ragioni dell'urgente chiamata stanno tutte in un misterioso progetto di genetica criminale, che dovrebbe venir utilizzato, nella sperimentazione, per fare luce su un caso insoluto occorso vent'anni prima nel Tennessee. La procuratrice spera di servirsi dell'abilità di Garano per risolvere il delitto e poter così aggiungere frecce all'arco della sua corsa alla poltrona di governatore del Massachusetts, ma non ha fatto i conti con i misteriosi imprevisti che ostacolano le indagini: un'aggressione, fughe di notizie, un detective che non capisce come risolvere un delitto dimenticato da tutti e avvenuto migliaia di km lontano possa dare lustro all'immagine di un politico. È solo l'inizio di una vicenda che si rivelerà essere molto più complessa di quel che sembra, in cui giochi di potere e interessi politici rischiano di mietere vittime più del killer a cui Garano dà la caccia.
     Sarebbe stato meglio se la Cornwell avesse proseguito nella saga della sua più riuscita creatura, la dottoressa Scarpetta: in questo ultimo romanzo l'incompiutezza regna sovrana, la trama non riesce ad incuriosire e i personaggi non convincono. Mi spiego: il protagonista, oltre ad essere tratteggiato come un Marcantonio con evidenti qualità intellettive, non è approfondito. Gli excursus sulla sua vita passata sono scarsi e privi di interesse per l'economia dell'opera; in generale ne risulta una figura piuttosto piatta e ordinaria, sbozzata grossolanamente, totalmente priva di tutte le finezze che caratterizzano la descrizione della Scarpetta negli altri romanzi della scrittrice. La procuratrice distrettuale è una donna ovviamente bellissima, ovviamente affascinata da Garano, ovviamente cinica e dominata dal demone del carrierismo. Un personaggio inutile e senza mordente, non aggiunge nulla alla narrazione. Se questa è la situazione per i protagonisti, figuriamoci per i comprimari: dalla nonna di Garano alla detective sua amica, sono tutti caratteri accennati e poi lasciati incompiuti ad aleggiare tra le pagine.

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