SAGGEZZA CONTADINA E RIFORME
                                              di Gaudenzio Rovaris

     Rifacendomi al titolo della mia rubrica, non posso oggi non commentare le chiacchierate sul colle di Mozzo con l'amico Sandro, un pensionato della Dalmine, cresciuto nel mondo contadino in una famiglia di mezzadri, che ancora oggi ultrasettantenne trascorre il suo tempo nel suo orto e con i suoi animali. Tutte le volte che ci incontriamo il discorso, dopo che ci siamo scambiati notizie sui rispettivi orti con relativi consigli a seconda delle stagioni, finisce sempre con una domanda che mi rivolge: "e chi de Roma, chi chi va semper fö 'n de la televisiù, perché seghetei a parla parla parla e ... a roba?" (traduzione: e quelli di Roma, quelli che vanno sempre in televisione, perché continuano a parlare, parlare, parlare e... rubare?)
     Non riesco sempre a spiegargli le necessità e di conseguenza i costi di un governo o dei rapporti internazionali, perché lui risponde sempre semplicemente: "A' döres campa co la me pensiù invece de ciaculà! Chi lè i a mai laurat e i ga te adoma al cadreghì: edet mia che i è semper chei che a forsa de begà a la fi ai sa met semper decorde per fregaga noter poarecc?" (traduzione: dovrebbero vivere con la mia pensione invece di chiacchierare! Quelli lì non hanno mai lavorato e tengono solo alla poltrona: non vedi che sono sempre quelli che a forza di litigare alla fine si mettono sempre d'accordo per fregare noi poveracci!). Gli ultimi commenti, potete immaginare di che tono, sono venuti sulla due giorni di Caserta: "Poarì! In d'ona reggia! Chisà cosa 'i avrà pagat! co' so sölc? A noter quando a laurae a la Dalmen ai ga daa giösto ergötina per öna maiada in da mensa e quando la 'ndaa be a' se tröaa a l'östarea!" (traduzione: poverini! In una reggia! Chissà cosa avranno speso! Coi loro soldi? A noi, quando lavoravo alla Dal mine, davano giusto qualcosina per una scorpacciata alla mensa e quando andava bene ci si trovava all'osteria!) ed alle cene di lavoro con i sindacalisti: "Bu a chei! Anche lur i è semper chei! E quando ghè de maià a sbafo i manca mai!" (traduzione: buoni anche quelli! Anche loro sono sempre gli stessi! E quando c'è da mangiare gratis, non mancano mai!)
     Non posso dargli torto nel vedere i discorsi sulle pensioni, le relazioni dei magistrati, gli scoop giornalistici sui nostri mali e le reazioni dei potenti. Chi parla di pensioni? Gli industriali che vorrebbero, a parole, far lavorare l'operaio fino alla vigilia della morte e che, quando fa loro comodo, chiedono e ottengono prepensionamenti; politici che parlano di scalini e scaloni e non sono minimamente sfiorati da quale scalino li riguardi visto che, al massimo dopo due

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