riuscite ad essere presenti quando l’oceano “arriva al galoppo”, per usare le parole dei poeti, in un batter d’occhio l’acqua circonda il monte rendendolo praticamente quasi un’isola; lo spettacolo è di quelli “da pelle d’oca”.
     Questo spazio immenso fa pensare ad un deserto tanto è esteso e proprio come il deserto può rivelarsi insidioso. Come dicevamo prima, la baia subisce due volte al giorno il flusso delle maree che creano sacche d’acqua o sabbie mobili anche nelle zone più vicine alla riva, dove la sabbia calcarea si mescola all’acqua. Tale fenomeno naturale sta causando l’insabbiamento del monte, tanto che è stato recentemente approvato un progetto per cercare di risolvere il problema: oltre alla rimozione della diga, costruita per consentire l’accesso ed il parcheggio di autobus ed autovetture ai piedi del monte, verrà installato un ponte, implementato da effetti meccanici tipo “sciaquone” che aiuteranno a rimuovere la sabbia portata dall’oceano nel corso della marea. Si potrà così tornare ad ammirare il monte come era nell’antichità, inaccessibile, se non a piedi, perché circondato dall’acqua. Altro pericolo, spesso sottovalutato perché non ben segnalato come quello delle maree (all’ingresso dell’abbazia fa bella mostra di sé il tabellone con gli orari dei fenomeni) è quello dei temporali: su di una superficie così piatta, il minimo rialzo del terreno attira i fulmini nel caso di temporale, fenomeno meteorologico abbastanza diffuso in questa zona, d’estate come d’inverno.
     Posando di nuovo lo sguardo sul monte, possiamo notare che esso è cinto da una muraria che si è evoluta nel corso dei tempi con i progressi dell’artiglieria, in quanto il monte è stato per lungo tempo anche fortezza militare e prigione. Per entrare all’interno di questa roccaforte dobbiamo passare attraverso la “Port de l’Avancée”, porta ricavata nel bastione di cinta di fianco alla Tour de Roi: nel passato si ritenne che questo ingresso fosse il vero punto debole della fortezza e, per ovviare a ciò, successivamente furono costruite altre due porte, da attraversare per arrivare all’interno dell’Abbazia, la Porte de Boulevard e la Porte du Roy, quest’ultima dotata di ponte levatoio. Entrando nella Grand’Rue, salta subito agli occhi la particolarità di questo luogo: esso è costituito da due villaggi sovrapposti, il primo è il “Comune di Le Mont Saint Michel”, anima commerciale del luogo assolutamente autonoma dal secondo, con la sua chiesa, il suo comune i negozi ecc. Il secondo, l’Abbazia vera e propria alla quale si accede attraverso una ripida scalinata, è più spirituale, anzi quasi monacale… Ammirandola dall’esterno in realtà i livelli del monte sono tre, i quali corrispondevano ai tre strati della società medievale: la parte bassa destinata a chi lavora, artigiani,

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