si limita ad apprezzare la bellezza del posto senza che la popolazione locale ne tragga benefici.
Il turismo consapevole non inizia e non si esaurisce con il viaggio, ma è un vero e proprio modo di vivere le vacanze, in cui hanno un peso anche la forma mentis e la programmazione a lungo termine. Chi sceglie di viaggiare in questo modo non fa vacanze brevi, ma si ferma sul posto almeno due settimane, per avere il tempo di conoscere il luogo e per non usare l’aereo, altamente inquinante, per pochi giorni. Inoltre, alterna mete più vicine, raggiungibili anche in treno o in bus, con altre più lontane, per cui è necessario l’aereo, con un occhio all’impatto ecologico. Sul posto, si comporta senza pretese, rispettando gli abitanti e le loro tradizioni, mai denigrandole o ritenendole inferiori alle proprie.
Per viaggiare sostenibile non è necessario andare lontano, anche l’Italia offre alcuni luoghi, ideali per una “prima volta”. Nelle Marche, per esempio, si può essere ospitati dalla Tribù delle Noci Sonanti, che vive in autosufficienza e senza elettricità, oppure, per chi vuole godersi la Sardegna, invece del solito hotel in Costa Smeralda può provare un viaggio tra i nuraghe (monumento preistorico sardo) e le miniere con l’aiuto della Cooperativa Domus Amigas.
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