dall’altro ripercorre la filosofia introdotta alcuni anni fa quando si trattò di mandare in pensione la vecchia Escort in favore di un modello tutto nuovo e ben riuscito, allora anche nel nome, denominato Focus, che con il New Edge Design diede una svolta epocale al marchio e ne risollevò le sorti per oltre un quinquennio. Ora la nuova generazione, appena ristilizzata, continua ad incontrare i favori del pubblico, tanto che le vendite sono in continua ascesa. Tornando alla Fiesta, qui il nome era d’obbligo lasciarlo; così come era d’obbligo svecchiare un modello troppo utilitaristico ed un po’ banale come la precedente serie. Ecco allora arrivare qualcosa di veramente nuovo. Una vettura che consta di una linea molto affusolata, quasi da coupè, tanto da sembrare più l’erede della Puma che non della stessa Fiesta. Il merito va al nuovo Kinetic Design, che, proposto in anteprima nel prototipo “Verve” nonché nel modello precursore Kuga, ha dichiaratamente svelato gli obiettivi Ford per il nuovo millennio. Plasticità e dinamismo delle linee sono la chiave di lettura del nuovo pensiero “fordista” e faranno da family feeling anche per le nuove vetture che verranno commercializzate in futuro.
     Per concludere, possiamo dire che abbiamo analizzato due metodologie diametralmente opposte utilizzate per ottenere un obiettivo comune: migliorare i volumi di vendita e così il profitto ricavato. D’altronde, in periodi di recessione come questo, dove l’altalenarsi delle borse e le crisi dei mercati mondiali non fanno ben sperare, è meglio puntare sul sicuro ed evitare voli pindarici ed esercizi di stile tipo il posteriore della Renault Megane vecchia serie! A proposito: con il nuovo modello hanno rimesso a posto anche quel tanto discusso lato B…