Questo perché si sono accorti che il rugby, a differenza del calcio, sport nazionale italiano per eccellenza, ha in sé valori utili per lo sviluppo dei ragazzi, valori descritti prima. Sono pochi i ragazzi che smettono dopo che hanno iniziato a giocare, proprio per la bellezza di questo sport. A volte, sono proprio i genitori che, impensieriti da questo sport apparentemente troppo ‘violento’, incentivano i
ragazzi a lasciare, magari con la promessa del motorino… ma volete mettere i rischi che si corrono sul campo e quelli della strada?”
Simone – “Diciamoci la verità, in Italia è sempre il calcio che la fa da padrone! Ma sono due sport che non si
possono paragonare: mentre il primo è più semplice da giocare, divertente e con tanti appassionati che lo seguono, il rugby è uno sport di combattimento e, come tale, ha più spettatori che praticanti, perché ci vuole impegno, fatica, sudore, una crescita costante e perché l’aspetto fisico è preponderante. Comunque sia, ammettiamolo: alla fine siamo tutti calciatori falliti!”
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