In tale prospettiva, senza nulla togliere alle pianificazioni nel settore turismo, quali il recupero del convento di Astino ed il restauro del Cimitero monumentale, e a quelle nel settore ambiente, quali il rilancio del sistema dei Colli di San Fermo e il progetto per il fiume Brembo, le novità di maggior rilievo riguardano la mobilità e le infrastrutture, vale a dire quegli ambiti che oggi rappresentano le sfide maggiori alla modernità e che sono rilevanti per lo sviluppo economico dell’area. Bergamo rappresenta una realtà collocata nel cuore industriale e commerciale della Lombardia nonché un territorio importante per la realizzazione di obiettivi prioritari che sono pienamente condivisi dalla Regione, la quale valuta che città e provincia orobica siano contesti strategici per reggere l’urto della sempre maggior ed invasiva concorrenza internazionale.
     La scelta di rivolgere attenzione e risorse all’importante bacino d’utenza bergamasco, in particolar modo per quanto concerne la mobilità, prevede, tra gli interventi di maggior impatto, l’interconnessione della Pedemontana con la Brebemi, la riqualificazione della stazione di Bergamo, il tram della Val Brembana e il collegamento ferroviario con l’aeroporto di Orio al Serio, ovvero di quelle infrastrutture attese da lungo tempo, ma ormai indifferibili per una realtà che sarà chiamata a recitare un ruolo di primo piano anche per gli avvenimenti futuri legati in parte all’Expo e a tutto ciò che la manifestazione saprà generare. Relativamente al settore infrastrutture va citata, in particolar modo, la nuova sede della Provincia, inserita nel piano di intervento di Porta Sud, progetto di cui si è gia ampiamente discusso nelle scorse pubblicazioni e che determinerà per la città un’ulteriore espansione e, conseguentemente, una maggiore offerta di servizi.
     La compartecipazione finanziaria della Regione rappresenta, pertanto, la prova di una nuova leadership bergamasca che ha saputo scrollarsi di dosso l’anonimato, che per tanti anni l’ha relegata immeritatamente ed incomprensibilmente in un ruolo di marginalità politica ed economica. Nella grande frenesia globale ove la competizione è stata elevata a regola, Bergamo ha compreso la necessità sia di valorizzare i propri territori sia di aumentare la competitività, tessendo rapporti di sinergia con tutte le parti sociali e avviando costruttive collaborazioni con gli enti locali. I risultati oggi ottenuti e tangibili in termini di reale disponibilità finanziaria sono conseguenza di una saggia e lungimirante pianificazione avviata fin dal 2001, allorché si decise, a livello locale, di adottare tutte le attività preparatorie e propedeutiche per giungere alla definizione del testo dell'Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale, le cui linee guida sono state, per l’appunto, individuate nei settori citati, ritenuti prioritari ed irrinunciabili per la crescita commerciale e sociale di Bergamo e della sua operosa provincia.

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