BERGAMO: MOBILITÀ E CANTIERI STRADALI
                                  di Pierluigi Piromalli

     L’estate ormai declinante ripropone una città pienamente rientrata nei ritmi martellanti della normalità quotidiana, scandita dai cronici problemi di viabilità. I cantieri realizzati per la posa degli impianti del teleriscaldamento stanno, infatti, mettendo a dura prova la pazienza dei cittadini, i quali, un po’ per atavica abitudine un po’ per necessità, si vedono costretti a sopportare serpentoni chilometrici di auto nel tentativo di aggirare i divieti di accesso imposti dai lavori e raggiungere il centro cittadino. Bruni e la sua squadra stanno cercando di tamponare i problemi del traffico, francamente prevedibili fin dall’inizio del periodo estivo, che si sono aggravati con l’apertura delle scuole e la ripresa pressoché totale di tutte le attività commerciali.
     La concentrazione dei cantieri nelle zone nevralgiche e strategiche della città ha, infatti, paralizzato la circolazione veicolare, costretta a rifugiarsi in strade limitrofe, ed ha riproposto le canoniche difficoltà connesse ad una viabilità troppo disordinata e poco ragionata. Da tempo si discorre a Palazzo Frizzoni su quali misure adottare per contrastare un flusso veicolare diventato quasi incompatibile con il tessuto urbano e l’individuazione delle Zone a traffico limitato, pur nella loro utilità rivolta a tutelare la popolazione residente dei quartieri interessati, costituisce, in verità, solo una soluzione tampone che scarica il problema nelle zone non raggiunte da questa iniziativa. Ben vengano, quindi, le ZTL se accompagnate, però, da una saggia politica di contenimento del traffico che, ad oggi, appare una chimera più che un auspicabile obiettivo.
     A margine di questi problemi, acuiti da non ben chiari imprevisti che hanno reso impossibile concludere i lavori stradali massicciamente avviati nel corso dell’estate, sorge spontanea la domanda circa la politica ancora deficitaria che regolamenta il trasporto pubblico locale e che non può che essere messa in stretta relazione con la questione del traffico cittadino. A tal riguardo, appare assai sintomatica l’esternazione dell’assessore provinciale bergamasco al trasporto pubblico, Valter Milesi, il quale ha recentemente dichiarato che il sistema di trasporto rischia di implodere a causa della mancanza di risorse che impediscono al settore di migliorare e fornire servizi adeguati all’utenza.
     La speranza risiede, ora, nella virtù taumaturgica della Regione che sta studiando, a quanto pare, una riforma organica e strutturale del trasporto pubblico con l'obiettivo di rinnovare il parco veicolare, adeguandolo agli standard europei e rendendolo più moderno e accogliente rispetto allo scarso gradimento attuale. Politicamente, il Pirellone deve ridefinire la suddivisione delle aree urbane ed extraurbane dell’intero territorio lombardo e, in tale ambito, potrà destinare le risorse necessarie alle singole province secondo le necessità che verranno di volta in volta evidenziate. Alla fine, pur nella lodevole volontà

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