THOMAS MANN ED IL SUO ADORATO BAUSCHAN
                                 di Silvia Luzzini

     Che freddo, ragazzi, in questa breve vacanza di Pasqua appena conclusasi. Lauti banchetti, uova di gallina e di cioccolato, colombe e quanto altro prescrive la tradizione (personalmente con rigorosa astensione da agnelli e capretti, che di sacrifici e risurrezioni non gliene può importar di meno), coronati da ardite passeggiate imbacuccati come eschimesi per smaltire le libagioni. Ho approfittato però di alcune ore di forzata reclusione causa temperatura e venti inclementi per leggere un breve racconto di Thomas Mann, in totale 68 pagine e 5 righe, dal titolo “Cane e padrone”, che avevo acquistato un paio d’anni fa, riposto in libreria e lì dimenticato in fondo ad uno scaffale. Una lettura tanto scorrevole quanto gradevole, grazie anche alla maestria dell’autore, uno dei mostri sacri della letteratura tedesca del Novecento.
     Di seguito, per darvene un saggio, ho trascritto le battute d’inizio del racconto, l’acuta e magistrale descrizione che l’autore fa del suo adorato Bauschan, sia da un punto di vista fisico che caratteriale. Ciò che ne risulta è a mio avviso un quadro di impareggiabile e rispettosa stima dell’uomo verso il suo cane, un dipinto in cui il meticcio di bracco viene elevato dalla splendida penna dell’autore quasi allo status di suo pari, due esseri viventi che si confrontano con nobile rispetto e pari dignità. Spero vi piaccia. Buona lettura!

     “Quando la bella stagione fa onore al proprio nome e il cinguettare degli uccelli è riuscito a svegliarmi presto, perché il giorno precedente lo avevo terminato a tempo, mi piace, prima di colazione, camminare senza cappello per una mezz’ora all’aperto, nel viale davanti a casa, o un po’ più in là, negli ampi prati, per respirare qualche boccata d’aria fresca mattutina prima di sprofondarmi nel lavoro, e partecipare alla gioia del limpido mattino. Allora, sui gradini che portano all’ingresso, lancio un fischio modulato su due note, tonica e quarta inferiore, l’inizio della melodia che apre il secondo tempo dell’Incompiuta di Schubert, un fischio che si può considerare come un nome a due sillabe messo in musica. Un attimo dopo, mentre continuo a camminare verso la porta del giardino, si fa sentire in lontananza, in principio appena udibile, poi sempre più vicino e chiaro, un lieve tintinnio, come quello che può risultare dallo sbattere di una medaglietta contro le borchie metalliche di un collare; e, quando mi volto, vedo Bauschan in piena corsa voltare l’angolo posteriore della casa e

      pagina 01 di 04
 
 
 
 
 
Infobergamo® - www.infobergamo.it è un prodotto H.S.E. - Leggi la nostra CDD - Validazione XHTML - CSS
Autorizzazione Tribunale di Milano n.256 del 13 aprile 2004. Vietata la riproduzione e la riproposizione non autorizzate di testi ed immagini.
Thomas, Mann, Cane e padrone, Bauschan, Bergamo, I Senza Cuccia, Testo, Romanzo, Letteratura, Tedesca, Novecento