parlamentare di Strasburgo, che dovrà valutare la legittimità del prestito ponte che il Governo qualche mese fa ha erogato per consentire l’operatività dei voli della compagnia. Si configurano, anche sotto tale e non meno importante aspetto, profili che lederebbero il principio di lecita ed equa concorrenza che sono stati già denunciati dall’agguerrita Ryanair, che, invece, difende a denti stretti la propria posizione di mercato quale leader dei voli a basso costo. Quest’ultima, richiamando il rispetto di norme condivise ispirate alla corretta competitività sui mercati, non ha fatto altro che ricordare che le direttive europee impediscono ai singoli Stati di intervenire per sostenere compagnie in crisi.
Il ristagno, o meglio, la recessione economica globale non fa intravedere nulla di positivo e la speranza risiede nell’effettiva solidità del piano di risanamento di Alitalia, il cui destino sembra agganciato inevitabilmente, nel breve termine, alla creazione di irrinunciabili sinergie con altre compagnie europee le quali, nell’ottica di un mercato in via di trasformazione, sono candidate a consorziarsi rinunciando a visioni individualistiche ed ormai antistoriche.
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