L’ACQUISIZIONE DEL SENSO CIVICO E DELLA COSCIENZA POLITICA
                                  di Enrico Caruso

     Padre e madre, per la pedagogia moderna, sono chiamati ad esercitare la loro autorità, dove il dialogo ne è l’essenza, invitando i membri della compagine famigliare a non isolarsi all’interno di un individualismo riduttivo e poco costruttivo. Il compito educativo verso il senso civico e la maturazione di una coscienza politica spetta ad entrambi i genitori. Per facilitare tale maturazione, all’interno della coppia genitoriale deve sussistere integrazione e reciproca interazione di funzioni e di responsabilità. La pedagogia moderna rileva l’importanza dei genitori nella loro funzione di guida per la formazione del senso morale dei figli.
     L’acquisizione del senso civico nasce dalla politica di dialogo all’interno della famiglia. L’ambiente domestico diventa formativo per affrontare il mondo sociale, scolastico e lavorativo. Un sistema educativo libertario, soprattutto se fondato sull’assenza paterna, è fonte di confusione e di mancanza di interiorizzazione della normatività e del giusto adattamento nel mondo sociale. Affinché il giovane possa effettuare in età adulta la propria scelta politica, è apprezzabile per il genitore riuscire a promuovere una coscienza critica circa i valori trasmessi dai contesti famigliare, scolastico e culturale, al fine di garantire per i figli delle scelte libere.
     I figli potranno liberamente acquisire una sana normatività quando vige una buona armonia coniugale, frutto d’un reciproco adattamento tra i coniugi, quale risultanza di una buona sintonia della struttura di responsabilità, di rapporti e di aspettative, che costituiscono lo stato matrimoniale. I coniugi che vivono nella concordia offrono significato alla vita, inducendo nelle prole l’impegno, la fiducia nel domani e l’autonomia progressiva di pensiero e di azione. Per i genitori è importate infondere nei figli certezze insostituibili, come il sentirsi al centro delle loro premure, il percepirsi “difesi” dar loro protezione, l’avvertire di non essere soli nell’affrontare le difficoltà della vita contro una “politica mediatica confusionaria”.
     Per ciò che concerne il valore della funzione paterna nell’acquisizione della coscienza politica, di notevole interesse sono le ricerche di Di Nallo e Manfredi (1977) le quali distinguendo tra “padre autoritario “, avente un rapporto educativo fondato sul potere e sul timore, e “padre autorevole”, fondato sulla trasmissione dei valori e sulla vicinanza educativa, individuano una classificazione dei padri in base alla classe sociale di appartenenza.

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