Per cercare di capire come fosse stata costruita originariamente Santa Maria Maggiore dobbiamo osservare le gallerie interne, murate poi nel XVII secolo, che si affacciano sulla navata principale e sul presbiterio. Esse hanno volte a crociera e si aprono sul transetto attraverso bifore e sulla navata principale attraverso trifore con arco mediano a sesto acuto. I capitelli sono decorati da foglie d’acanto alternate a motivi sempre floreali ma più semplici, quali rosette, riccioli e chiocciole. Probabilmente questo era il luogo destinato alle donne che da qui potevano seguire le funzioni religiose, mentre gli uomini prendevano posto nella navata principale della chiesa, così come era in uso nella chiese del Medio Evo, ma nel caso specifico di questa Basilica queste particolari gallerie servivano anche a “raccogliere” la luce dalle vetrate e convogliarle verso la navata centrale.
     Osserviamo ora più da vicini i portoni della Basilica, esaminando i particolari che attirano subito l’occhio del visitatore. Essi furono costruiti da Giovanni da


Campione rispettivamente nel 1351 il portale con il leoni rossi rivolto a settentrione, nel 1360 il portale dei leoni bianchi rivolto verso meridione e nel 1367 il portale più piccolo a nord-est affacciato verso il Duomo. A differenza di quello rivolto a nord, che ha anche una scalinata d’accesso, il portale sud è formato unicamente da un protiro poggiante su leoni in marmo
bianco e i pilastri addossati al muro gravano su telamoni inginocchiati; tutto attorno vi sono una serie di incisioni che raffigurano sul lato sinistro cinque Santi, nella parte frontale Cristo con i dodici Apostoli e nel lato destro i Quattro Santi Coronati e i patroni degli scultori e dei tagliapietre, raffigurati in vari atteggiamenti lavorativi, così come la tradizione dell’epoca vuole. Il portale più piccolo, invece, è opera congiunta di Giovanni da Campione e del figlio Nicolino e fu eseguito nel 1367 in arenaria. Segnaliamo un dettaglio presente sul portale di nord-est: qui vi è raffigurato il Cristo Crocifisso e al di sotto della croce è stato inciso un teschio, simboleggiante il luogo dove avvenne la crocifissione di Gesù, il Golgota, che nella lingua ebraica significa “luogo del cranio”. Esso rappresenta anche il luogo dove fu sepolto Adamo: la tradizione vuole, infatti, che il sacrificio
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